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Ristorante assume finto prete per estorcere confessioni ai dipendenti e punirli

L’assurda iniziativa di un datore di lavoro in California condonato ora a pagare i salari arretrati e i danni ai dipendenti che con questo meccanismo sono stati puniti.
A cura di Antonio Palma
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Assumere un finto prete per estorcere confessioni ai propri dipendenti sui comportamenti che tengono sul lavoro e avviare così controlli mirati ed eventuali procedimenti contro di loro, è quanto avrebbe messo in atto un ristorante statunitense della California, ora condannato a pagare i salari arretrati e i danni dei dipendenti che con questo meccanismo sono stati puniti dal datore.

Un comportamento contro i suoi stessi dipendenti definito spudorato dagli ispettori federali statunitensi chiamati a indagare sui fatti dopo le denunce dei lavoratori. Il caso infatti è finto davanti al tribunale federale del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti, che ha condannato il datore.

Secondo l’accusa, il datore di lavoro, che gestisce due locali nel nord della California, avrebbe assunto un uomo che, fingendosi prete, aveva il compito di ascoltare le confessioni dei lavoratori durante l'orario di lavoro e "tirare fuori i peccati" sul lavoro. Un dipendente ha raccontato alla corte che il presunto sacerdote esortava i lavoratori a "togliersi i peccati dalla coscienza". Peccato che non fosse un prete, come ha confermato la diocesi cattolica di Sacramento.

Approfittando della fede dei suoi dipendenti, in gran parte di origine sudamericana, il datore infatti avrebbe cercato di controllare le loro abitudini sul lavoro. Lo scopo in pratica era capire chi arrivava abitualmente in ritardo o chi rubava denaro dalla cassa ma anche chi aveva da ridire nei confronti del datore di lavoro ad esempio insultandolo alle sue spalle.

Preoccupazioni che andavano di pari passo con comportanti illegali su stipendi e orari di lavoro. Secondo quanto stabilito da una indagine degli ispettori del lavoro, infatti, è emerso che il ristorante ha negato ai dipendenti la retribuzione degli straordinari mentre altri sono stati puniti perché accusati proprio di aver collaborato con gli investigatori. Non solo, addirittura per pagare alcuni coordinatori ai lavoratori venivano sottratte anche le mance ricevute dai clienti.

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