video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Rischio guerra civile in Russia: “Prigozhin non può rovesciare Putin, ma il suo potere si sgretola”

Il colpo di mano militare del leader della Brigata Wagner non può determinare la caduta di Putin, ma il sistema di potere ormai è compromesso. Difficile pensare che Putin mantenga l’ordine. Intervista a Giovanni Savino, docente dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Parma, esperto di politica interna russa.
Intervista a Giovanni Savino
docente dell'Università Federico II di Napoli e dell'Università di Parma, esperto di politica interna russa
A cura di Antonio Musella
362 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Evgenji Prigozhin e Vladimir Putin hanno costruito un duo legatissimo negli ultimi anni, uno ex ladro, poi imprenditore della ristorazione e infine a capo del più grande gruppo di mercenari del mondo, la Brigata Wagner, l'altro diventato il nuovo Zar di Russia, 100 anni dopo la scomparsa dei Romanov per mano della rivoluzione bolscevica.

Insieme avevano costruito un nuovo modo di interpretare le relazioni internazionali con la Brigata Wagner inviata in giro per il mondo al posto delle forze regolari russe a difendere gli interessi della patria e a stringere accordi con dittatori e signori della guerra tra Africa e Asia.

In queste ore si sta consumando la rottura definitiva di quello che sembrava un legame indissolubile tra Putin e l'unico "capo" politico che poteva permettersi critiche nei suoi confronti, ovvero Prigozhin. Le truppe della Wagner hanno occupato la città di Rostov, nel sud del paese e sono in marcia verso Mosca dalla città di Voronez, Prighozin accusa i generali dell'esercito russo di averlo attaccato, a sua volta Putin parla di "un colpo alle spalle" e annuncia vendetta.

Meno di un mese fa proprio il capo della Wagner aveva alzato il tiro contro Putin, con dei video che fecero il giro del mondo in cui il despota di Mosca veniva direttamente insultato dal leader dell'esercito mercenario filo nazista.

Con Giovanni Savino, docente dell'Università Federico II di Napoli e dell'Università di Parma, esperto di politica interna russa, proviamo ad analizzare quello che sta avvenendo nelle ultime ore.

Qual è la situazione in queste ore?

I carri armati e i miliziani della Brigata Wagner hanno occupato la città di Rostov, che per fare un esempio è grande quanto Napoli. Contemporaneamente una colonna di mercenari si è messa in marcia verso Mosca dalla città di Voronez. Sembrerebbe che questa colonna sia stata colpita da un bombardamento dell'esercito regolare russo. Si tratta in ogni caso di notizie frammentate che non riescono a trovare conferma. Sicuramente l'occupazione di una città così grande con un simile dispiegamento di uomini non si prepara dalla sera alla mattina. Quello che vediamo ora è la caduta del sistema di potere putiniano, nonostante i governatori hanno espresso sostegno a Putin dopo il messaggio in Tv in cui annunciava la ribellione della Wagner, adesso si riapre la questione della stabilità interna della Russia oggi.

Come si stanno comportando gli oligarchi e gli apparati di potere?

Gli oligarchi non danno alcun segnale. Sembrano spariti. Ci sono invece i segnali dell'establishment politico che al momento è tutto schierato con Putin. Anche quelli che avevano espresso simpatie e alleanze provvisorie con Prigozhin, come Kadyrov e Mirolov in questo momento sono con Putin. Gli oligarchi invece sono ancora una volta assenti.

Che speranze ha Prigozhin di rovesciare Putin?

Prigozhin non ha possibilità di rovesciare Putin in questo momento, e gli stessi uomini della Wagner lo sanno, vedono questa lotta con tanta retorica da guerrieri. Però questa mossa indebolisce in maniera definitiva il sistema putiniano di potere, il processo di sgretolamento della verticale del potere che noi avevamo visto in questi mesi in questo senso conosce uno sviluppo ulteriore. Diventerà difficile avere fiducia di un presidente che parla alla nazione solo 12 ore dopo l'azione militare, un presidente che ha armato e favorito Prigozhin, consentendogli anche di reclutare mercenari nelle carceri, un presidente che aveva affidato alla Brigata Wagner il ruolo di avamposto degli interessi russi all'estero. Questo solleva una serie di dubbi forti su quanto Putin possa continuare a mantenere l'ordine in Russia. Al Cremlino, nonostante le dichiarazioni di solidarietà, anche necessarie, si pongono domande.

Prigozhin parla di vendetta contro i generali, Putin dice di essere stato colpito alle spalle, perché il leader della Wagner sceglie questa mossa da cui non si può tornare indietro?

Io credo che la mossa di Prigozhin probabilmente è spiegabile con la sensazione di sentirsi sotto pressione. Ci sono voci di una possibile operazione militare che si doveva compiere contro gli uomini della Wagner, e quindi il colpo di mano militare sarebbe una risposta ai piani di Mosca. Però d'altro canto preparare un colpo del genere non si fa una giornata. Prigozhin aveva valutato l'eventualità di un colpo di mano militare, aveva un piano e il corso degli eventi ha accelerato l'opzione del "tutto per tutto". Insomma è una mossa da "muoia Sansone con tutti i filistei".

È possibile escludere che Prigozhin abbia avuto rapporti con forze occidentali? Quello che avviene in Russia rischia di segnare un colpo anche all'intervento in Ucraina.

Questa è la versione di Putin, di un Prigozhin al soldo degli occidentali. Risulta ridicola sentirla da loro visto che fino a ieri la Brigata Wagner era "una combriccola" di eroi nella propaganda del Cremlino. Era addirittura stata approvata una legge della Duma che istituiva il reato di vilipendio alle forze impegnate "nell'operazione speciale" in Ucraina. Mi sentirei di escluderla anche perché non vedo quale sia il possibile vantaggio di Prigozhin. Lui è innanzitutto un imprenditore, calcola il profitto, questa mossa potrebbe dimostrare il contrario, ma è abbastanza lucido da capire che dopo una mossa del genere è complicato immaginare che arrivi qualche missione speciale della CIA o del Mossad a salvarlo. Mi sentirei di escludere completamente questa ipotesi. Prigozhin si sta giocando il tutto per tutto, perché probabilmente ha capito che erano maturi i tempi per un attacco contro di lui.

Cosa cambia invece in Ucraina?

È chiaro che in Ucraina seguono con grandissima attenzione quello che sta avvenendo in Russia, hanno tutto l'interesse che il fronte interno russo di indebolisca. Però va detto che potremmo avere la certezza di capire cosa cambia per l'Ucraina solo nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Mi spiego: mentre avveniva il colpo di mano militare di Prigozhin, i missili russi venivano sganciati sulle principali città ucraine. Mi pare che sia stato un modo del Cremlino per dare un messaggio agli ucraini, per far capire che non cambierà proprio nulla. Di certo vanno analizzate le prossime ore e i prossimi giorni per capire bene se e come cambierà lo scenario ucraino.

362 CONDIVISIONI
4500 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views