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Rischia di morire per sepsi ed esce dal coma dopo 10 giorni: “La mia famiglia stava per dirmi addio”

Mark Oakes, 51 anni, ex bodybuilder professionista e cintura nera di karate, ha rischiato di morire di sepsi nell’ospedale di Harlow, nel Regno Unito. Ora lavora con un’associazione che si occupa di raccogliere fondi per aiutare i pazienti e che finanzia la ricerca.
A cura di Eleonora Panseri
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Mark Oakes
Mark Oakes

Mark Oakes, 51 anni, ex bodybuilder professionista, appassionato di mountain bike e cintura nera di karate, ha rischiato di morire a causa della sepsi, un'infezione generalizzata che può interessare uno o più organi e che può arrivare a comprometterne la funzionalità. La situazione, precipitata in poche ore, era così grave che il suo medico ha detto alla moglie Heather di portare il figlio di 7 anni in ospedale per dire addio al padre.

A raccontare la storia dell'uomo, che vive tra Harlow e Roydon, nel Regno Unito, è stato il quotidiano locale Essex Live. La storia è stata poi ripresa anche da altri quotidiani britannici, come il Mirror o il Daily Mail. Difficile immaginare una condizione più in salute di quella di Oakes, che non fumava e non beveva, e praticava tanto sport ad alti livelli. Ma il male che lo ha colpito è qualcosa che mai si sarebbe immaginato.

"Mi sono sempre ritenuto informato su queste cose ma non sapevo nulla di sepsi. Pensavo, sbagliando, che colpisse persone morse da qualche insetto tropicale o che si erano fatte tatuaggi in posti poco puliti", ha spiegato l'ex bodybuilder al quotidiano. "Credevo anche che si curasse abbastanza facilmente. E invece si tratta di una malattia che ogni anno nel Regno Unito, delle 250mila persone che colpisce, ne uccide 50mila. Non sapevo che per la sepsi morisse una persona ogni ora che si tratta di una delle malattie più mortali del mondo".

Quando si parla di "sepsi", s'intende una grossa risposta infiammatoria dovuta ad un’infezione. Anche in Italia "colpisce circa 60mila persone ogni anno. Si tratta di una condizione clinica frequente, spesso di difficile gestione che nei casi più gravi può portare alla morte, soprattutto quando si accompagna a delle situazioni d’insufficienza d’organo o di shock settico", si legge sulla pagina dedicata del sito dell'ospedale Niguarda.

foto dal profilo Instagram di Mark Oakes
foto dal profilo Instagram di Mark Oakes

L'incubo di Mark è iniziato nell'estate del 2022, quando decide di andare al pronto soccorso dopo aver sentito uno strano suono, simile a un "click", provenire dalla spalla. Nonostante fosse stato inizialmente considerato un problema minore, legato all'età, la notte successiva l'uomo non riusciva più a muovere il braccio. Riportato d'urgenza in ospedale, dopo solo una settimana, i suoi livelli di ossigeno erano circa al 68%, mentre quelli normali di un adulto in salute sono, di solito, tra il 95 e il 100%. I medici a quel punto hann0 deciso di indurre il coma.

Parlando della sua esperienza, Mark ha raccontato: "La terapia intensiva è un posto difficile per un paziente. C'è davvero poco che tu possa fare, ci sei solo tu con il tuo letto e le terapie". Dopo dieci giorni, a sua moglie è stato detto di portare il figlio della coppia, Lincoln, in ospedale per dare al padre l'ultimo addio, visto che la situazione non sembrava andare per il peggio. Ma, al di là ogni previsione, lentamente Mark ha cominciato a migliorare, anche se i problemi alla spalla sono continuati successivamente per oltre un anno, così come una persistente sensazione di fatica e la difficoltà a concentrarsi, disturbi legati alla malattia.

Mark Oakes, Foto Facebook Sepsis Research - FEAT
Mark Oakes, Foto Facebook Sepsis Research – FEAT

Dopo essersi ripreso, l'ex bodybuilder ha iniziato a lavorare con la Sepsis Research FEAT, un'associazione benefica britannica che tenta di sensibilizzare le persone sulla sepsi e raccoglie fondi per la ricerca medica sulla malattia. Dopo essersi sottoposto a un operazione all'inizio del mese di agosto a Oxford, Oakes crede di potersi quasi del tutto ripreso.

Settembre è il Sepsis Awareness Month e l'associazione con cui collabora Mark ha lanciato un sondaggio che dovrebbe stabilire le priorità della ricerca delle prossima decade, invitando chi ha visto la propria vita cambiare a causa della sepsi a prenderne parte e a far sentire la propria voce.

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