Rischia di annegare, il jack russell Millie salvata grazie a una salsiccia e un drone
Nonostante la sua vitalità e il suo coraggio, quando la piccola Millie si è ritrovata nelle distese fangose di Havant, nell'Hampshire, in Inghilterra, non è riuscita a ritrovare la strada di casa. Forse lo spavento per la marea sempre più alta che rischiava di farla annegare ha spinto la cagnolina di tre anni, nata di un incrocio di Jack Russell, a non riuscire a raggiungere i soccorritori intervenuti per riportarla a casa: per questo è stato necessario uno stratagemma e l'utilizzo di un drone e delle salsicce, di fatto il suo cibo preferito.
Tutto è iniziato la scorsa settimana, quando Emma Oaks, la proprietaria di Millie è uscita con la sua cagnolina per una passeggiata durante la quale però l'animale è riuscita a liberarsi dal guinzaglio e si è data alla fuga. Una corsa velocissima contro la quale la signora Oaks, 40 anni, residente a Purbrook, appena a nord del confine della città di Portsmouth, non ha potuto nulla. E da quel momento la donna non ha mai smesso di cercare il suo cane, fino a quando è riuscita a trovarla grazie all'intervento del Denmead Drone Search and Rescue, intervenuto per portare in salvo la piccola Millie. I primi tentativi però non sono andati a buon fine e il cane rischiava, pur di allontanarsi da quell'elicottero di finire in una palude dall'acqua alta, dalla quale uscire sarebbe stato impossibile.
E così a Emma e ai volontari del DDSR è venuta un'idea, offrire del cibo a Millie, golosa di tutto ma in particolare di salsicce. "Millie adora il cibo e mangia qualsiasi cosa tu le possa offrire… anche carote e cetrioli crudi, ma c'è una cosa che adora: la salsiccia". I soccorritori hanno così legate delle salsicce a un filo che hanno fatto sorvolare sulla zona attraverso il drone: una trappola perfetta per il cane che ha seguito il cibo allontanandosi da quella zona inaccessibile a piedi, raggiungendo un terreno più alto e più sicuro. "Se non l'avessimo portata via da quella zona, la marea sarebbe arrivata e lei sarebbe annegata – ha spiegato uno dei soccorritori – era qualcosa che non avevamo mai provato prima: le salsicce erano l'ultima risorsa, dato che non potevamo raggiungerla in kayak o altri mezzi, e hanno funzionato".