Renzi dalla Merkel: “Italia e Germania unite per un Rinascimento europeo”
UPDATE – Renzi: "80 euro per uscire da crisi" – "Con 80 euro in tasca agli italiani c'è un valore economico in più per far ripartire il mercato interno, cerchi di uscire dalla recessione di questo periodo, dai un messaggio di giustizia sociale. Non è la soluzione alla crisi ma è un messaggio che l'Italia può respirare". Così Matteo Renzi al programma di Rete4 "Quinta Colonna". Il premier ha poi attaccato Grillo: "Mi ha deluso, ha scelto di non cambiare il Paese".
C'era evidentemente grande attesa per l'incontro odierno fra Angela Merkel e Matteo Renzi. Un vertice i cui contenuti erano stati anticipati dallo stesso Presidente del Consiglio in carica con una intervista al Tg5, nella quale aveva spiegato: "Vado in Europa consapevole di rappresentare un grande Paese, di cui sono orgoglioso. Se delle volte abbiamo fatto degli errori, siamo pronti a rimediare ma non siamo gli alunni somari da mettere dietro la lavagna". E, per la verità, l'accoglienza da parte dei media tedeschi non è stata delle migliori e da più parti si è sottolineato come il tentativo di "rompere i patti nel solco dell'anti – rigore", cozzi contro la linea portata avanti dalla Merkel negli ultimi anni, tanto che alcuni si sono spinti fino ad immaginare che Renzi sia andato a Berlino per "chiedere il permesso" della Merkel per sganciarsi dalle prescrizioni europee.
Un incontro dal quale Renzi e la Merkel sono usciti con la consapevolezza di "poter dar vita da un nuovo Rinascimento Europeo" e il Presidente del Consiglio ha illustrato alla cancelliera le ricette per il Paese messe nero su bianco nel Consiglio dei ministri di mercoledì scorso: "La Merkel non ha bisogno di conoscere le coperture, visto che le conoscono tutti gli italiani. Noi rispettiamo tutti i limiti che ci siamo dati e non chiediamo di sforare i limiti di Maastricht, visto che le regole ce le siamo date noi. Ma occorre avere la forza di investire sui problemi del Paese e considerare la crescita del rapporto fra deficit e Pil, che è dovuta all'assenza della crescita economica. Serve mantenere la rotta e fare tagli strutturali, ma dentro questo pacchetto bisogna riuscire ad alimentare la domanda interna".
Su questa linea è sembrata concordare la Merkel: "L'Italia deve mettere in campo politiche di crescita, ma naturalmente bisogna considerare che al momento è sforato il rapporto del 3% fra deficit e Pil. Noi riteniamo che l'Italia abbia ottime possibilità di rientrare, visto che il Governo italiano sta lavorando per riempire il "bicchiere mezzo pieno" e sappiamo quanto conti il fattore psicologico per i mercati".
Poi Renzi è tornato sul Jobs Act (la stessa Merkel aveva insistito sulla necessità che l'Italia proceda sulla strada della riforma del lavoro), rivendicando i meriti di un provvedimento che "inverte la tendenza" e che, se ha trovato qualche critica dai sindacati, risponde "all'esigenza di tamponare la vera emergenza del Paese, con la disoccupazione giovanile che ha superato il 40%". Sulla crisi in Crimea Renzi e la Merkel hanno mostrato piena sintonia, rimandando per altro al prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles per le misure che la Ue intenderà imporre.
Non è mancato un siparietto fra i due: