Regno Unito senza benzina, interviene l’esercito ma la crisi durerà ancora per giorni
Nel Regno Unito a corto di benzina da oggi scatta l'operazione Escalin, l'intervento dell'esercito per sopperire alla mancanza di camionisti per il trasposto delle autocisterne di carburante verso i distributori e le aree di servizio. L'operazione prevede l'intervento di circa duecento soldati abilitati alla guida dei tir che sono stati messi a disposizione delle imprese private da parte del governo per cercare di placare la crisi di carburante che ha investito diverse aree del Paese. I militari, dopo essere stati addestrati sulle autocisterne in tutto il paese la scorsa settimana, sono scesi in azione da questa mattina all'alba realizzando già diversi viaggi.
Secondo il piano del governo, il loro utilizzo riguarderà la fase finale del trasporto di carburante ovvero quella fino ai distributori di benzina. L'intervento dell'esercito per la crisi della benzina nel Regno Unito è solo uno delle azioni decise da Downing Street dopo le scene di panico registrate in diverse città del Paese. Il governo di Boris Johnson infatti ha previsto anche l'introduzione di visti temporanei per autisti di camion stranieri e la velocizzazione delle pratiche dei camionisti già presentate, in attesa che la situazione venga risolata definitivamente. Per Downing Street la situazione comunque è nettamente migliorata e si va stabilizzando visto che le scorte di carburante sono aumentate costantemente negli ultimi giorni ma in realtà c'è ancora molta disparità tra le diverse aree del Paese.
Come ha spiegato lo stesso direttore esecutivo della Petrol Retailers Association, Gordon Balmer, mentre la carenza di carburante è quasi finita in regioni come la Scozia, l'Inghilterra settentrionale e le Midlands, dove lunedì solo il 6% delle aree di servizio era ancora senza benzina, ben il 22% delle stazioni di servizio a Londra e nel sud dell'Inghilterra sono in attesa di rifornimenti per poter riaprire i battenti. Per questo la previsione è che l'emergenza continuai ancora per almeno una settimana. Balmer ha affermato che le continue carenze sono dovute all'aumento della popolazione in alcune aree e al minor numero di stazioni di rifornimento pro capite. Per gli esercenti potrebbero volerci fino a 10 giorni prima che i distributori riaprano a pieno ritmo nonostante l' aiuto delle forze armate.