Regno Unito, il coronavirus? Per il premier Johnson un vero ‘disastro’. Il punto sulla crisi
Il premier britannico Boris Johnson, durante un filo diretto a Times Radio, ha affermato che la pandemia di Coronavirus è stata “un disastro” per il Regno Unito, dove si è registrato il bilancio di morti più pesante d’Europa in cifra assoluta. “Non facciamo giri di parole, un incubo assoluto per il nostro Paese“, ha ammesso il premier, assicurando tuttavia che il governo “sta traendo le lezioni” necessarie. La priorità al momento “è azzerare i contagi e affrontare le conseguenze economiche”, secondo Johnson.
Johnson lancia il New Deal
La ricetta per sollevare il Paese della Regina Elisabetta “non può prevedere austerità” dice. Al contrario, servirà una spinta imponente alla spesa pubblica, per favorire investimenti di e sostenere aziende e famiglie. “un approccio alla Roosevelt": Sullo stesso schema, Johnson ha proposto una piattaforma di investimenti di stimolo per le aziende e nella formazione delle competenze. Un piano che promette buoni risultati, visto che quella nazionale è “un’economia molto, molto dinamica e molto produttiva". .Johnson ha già annunciato spese di emergenza e misure fiscali per un valore stimato di 133 miliardi di sterline.
Il punto sulla crisi in Regno Unito
Sicurezza sanitaria e prosperità economica, sono gli obiettivi principali sui quali Johnson vuole superare “il disastro”. La produzione in questi 3 mesi è crollata, le richieste di disoccupazione sono raddoppiate e hanno lasciato alla Corona un aggravio di quasi 12 milioni di stipendi da pagare nel settore privato. E poi c’è la questione Brexit ancora in bilico, con il pericolo del no-deal sempre in agguato. Johnson, inoltre, in tutto il periodo del lockdown è stato sottoposto a crescenti pressioni da parte dei media e dell’opposizione laburista per la sua gestione della pandemia, che ha visto il Regno Unito registrare il peggior bilancio delle vittime in Europa. Lo stesso premier è stato in terapia intensiva per alcuni giorni. Da parte sua ribadito che ora “non è il tempo di fare processi sulle responsabilità. Le priorità sono economiche e di sicurezza”.