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Regno Unito, i ministri avvisati già l’anno scorso del rischio di pandemia da Coronavirus

Un documento citato dal Guardian rivela come già nel 2019 i ministri inglesi fossero stati informati dei rischi di un possibile virus pandemico e delle sue conseguenze sociali ed economiche “potenzialmente catastrofiche”. Tra i firmatari anche Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo della Regina Elisabetta.
A cura di Biagio Chiariello
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“I ministri inglesi sono stati avvertiti del rischio coronavirus già l'anno scorso, quando gli è stato detto di fare scorta di mascherine”: è quanto rivelato da un documento citato dal Guardian, nel quale si parla di una pandemia che “potrebbe costare decine di migliaia di vite”. Tra i firmatari figura anche Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo.

I punti chiave del documento sono i seguenti:

  1. La pandemia si manifesterebbe fino a tre ondate.
  2. Il 50% della popolazione sarebbe contagiato.
  3. Una pandemia di moderata virulenza potrebbe portare a 65.600 morti.
  4. Il costo potenziale per il Regno Unito potrebbe essere di £ 2,35 miliardi (oltre 2,6 miliardi di euro).
  5. Potrebbero essere necessari anni per il recupero dei servizi di assistenza sanitaria e sociale.
  6. Ci sarebbe indignazione pubblica se il governo non riuscirebbe a gestirla adeguatamente.

La rivelazione del Guardian arriva nel momento in cui il bilancio delle vittime del Covid 19 in Regno Unito si dirige verso le 20.000 unità. Non è chiaro se Theresa May o Boris Johnson fossero Primi Ministri al momento della presentazione del documento. Scorrendo le oltre 600 pagine, viene fatto più di uno specifico riferimento a un focolaio di coronavirus citando la Sars e la Mers.

Nel documento viene evidenziata la necessità di "scorte di contromisure", ad esempio le mascherine, in caso di pandemia. Sotto un'intestazione di "Requisiti di capacità di risposta", viene sottolineato: "Dovrebbero essere predisposte procedure relative al controllo delle malattie e all'individuazione precoce, oltre a qualsiasi infrastruttura associata. Allo stesso modo dovrebbero essere predisposte disposizioni solide e collaudate per una rapida consulenza scientifica e clinica. Dovrebbero essere presenti piani locali e nazionali per la gestione delle vittime in eccesso”.

"È necessario tenere conto dei piani locali e nazionali per far fronte a un aumento della domanda di servizi sanitari e di assistenza sociale. Dovrebbero essere attivi piani di comunicazione per incoraggiare il distanziamento sociale e un’adeguata igiene. I piani di resilienza settoriale, compresa la pianificazione dell'assenza di lavoratori chiave, devono essere attuati".

Una fonte ha dichiarato a The Guardian: "Esisteva un piano nazionale per affrontare una pandemia che avrebbe dovuto essere attuato. Ma chi ne ha preso il controllo? E chi era responsabile per assicurarsi che questi piani fossero eseguiti a livello locale?" Tuttavia, molte delle raccomandazioni menzionate nel documento sono state attuate dal governo. Un piano locale e nazionale per far fronte a un aumento della domanda di assistenza sanitaria e sociale è stato realizzato con il governo che ha messo in secondo piane le cure non urgenti.

Ma il ministro ombra per l'ufficio del gabinetto, Rachel Reeves, ha detto che le rivelazioni "hanno sollevato una serie domande sulla pianificazione e sulla preparazione del governo per una pandemia in stile coronavirus". Ci sono state critiche sul modo in cui il governo si è preparato per la pandemia, in particolare per quanto riguarda i Dispositivi di protezione individuale e i tamponi. E The Sun ha rivelato che milioni di pezzi vengono tuttora spediti dai magazzini britannici in Germania, Spagna e Italia. Le aziende britanniche affermano di non avere "altra scelta" se non quella di trasportare dispositivi salvavita per rifornire gli ospedali nell'UE perché le offerte per aiutare il SSN sono state “ripetutamente ignorate” dal governo britannico.

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