Regno Unito, donna confessa di aver ucciso uno sconosciuto spingendolo sotto un tram
L’11 giugno scorso un trentenne inglese è morto in seguito a quello che sembrava un drammatico incidente avvenuto presso la Stazione di Manchester Victoria. L’uomo, un operaio che si chiamava Philip Carter, fu investito da un tram in movimento: l’impatto fu violentissimo e i soccorritori non potettero far altro che constatare il decesso sul posto del trentenne. “Siamo devastati per questo tragico incidente e i nostri pensieri vanno alla famiglia e agli amici della vittima”, è quanto dichiarò dopo il fatto un portavoce del servizio di trasporto pubblico di Manchester. Ma a quanto pare quanto accaduto non può essere definito un tragico incidente. Dopo la morte di Carter, infatti, è stata fermata una donna che inizialmente ha respinto in lacrime ogni accusa ma che ora, nel corso di un udienza preliminare del suo processo, a sorpresa avrebbe ammesso davanti ai giudici le sue responsabilità.
Secondo quanto si legge sui media britannici, infatti, la donna avrebbe detto – a quanto pare senza mostrare alcun rimorso – di aver spinto quell’uomo che neppure conosceva sotto il tram. I due, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, sarebbero stati visti da alcuni testimoni discutere nell'attesa dell'arrivo del mezzo pubblico. Per questo Charissa Brown-Wellington, mamma di trentuno anni di Chadderton, è stata dichiarata colpevole di omicidio colposo ed è finita in carcere. Mentre veniva portata via la donna, scrivono ancora i media britannici, avrebbe tranquillamente sorriso e salutato con la mano i suoi familiari. Ora attenderà in carcere, dove era già finita nel 2013 per un altro crimine, la sentenza del tribunale prevista per ottobre.