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Regeni, Il Cairo denuncia Reuters: “Ha diffuso notize false per turbare l’ordine pubblico”

. L’ufficio del Cairo dell’agenzia sarebbe adesso nel mirino di forze dell’ordine e pubblici ministeri egiziani, che indagano su quelle che il presidente Abdel Fatah al-Sisi ha definito “bugie e accuse” che mettono il paese a rischio. La notizia riportata dal Guardian è che le autorità egiziane avrebbero aperto un’indagine a carico del capo della sede egiziana dell’agenzia di stampa.
A cura di Claudia Torrisi
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Giulio Regeni

Alcuni giorni fa l'agenzia di stampa Reuters aveva pubblicato un articolo in cui si diceva che il ricercatore italiano Giulio Regeni sarebbe stato arrestato il giorno della sua scomparsa, il 25 gennaio – versione confermata da tre funzionari dei servizi segreti egiziani e da tre fonti di polizia. L'ufficio del Cairo dell'agenzia sarebbe adesso nel mirino di forze dell'ordine e pubblici ministeri egiziani, che indagano su quelle che il presidente Abdel Fatah al-Sisi ha definito "bugie e accuse" che mettono il paese a rischio. La notizia riportata dal Guardian è che le autorità egiziane avrebbero aperto un'indagine a carico del capo della sede egiziana dell'agenzia di stampa.

Le rivelazioni contenute nell'articolo erano state giudicate "false volte a turbare l'ordine pubblico" anche dal capo dell'ufficio del Cairo della stazione di polizia Al-Azbakiya – dove secondo Reuters Regeni era stato inizialmente portato – che ha presentato denuncia alla polizia contro l'agenzia di stampa, accusandola di diffondere voci per "danneggiare la reputazione dell'Egitto". Infine, la versione della Reuters era stato definito "infondato" dal ministero dell'Interno egiziano, che ha annunciato di riservarsi "il diritto di intraprendere azioni legali".

Sulla base della denuncia presentata "si stanno raccogliendo informazioni", ha spiegato Ahmed Hanafy, il capo procuratore della stazione di polizia dove è stata presentata, anche se finora l'agenzia "non è accusata di nulla". In caso di condanna, il capo dell'ufficio Reuters al Cairo, Michael Georgy, rischia fino a un anno di prigione e una multa fino duemila euro. David Crundwell, il vicepresidente di Reuters, ha dichiarato di confermare "la storia pubblicata il 21 aprile riguardo la prigionia di Giulio Regeni. L’articolo non contiene accuse sui responsabili della sua morte, ed è coerente con l’impegno di Reuters per produrre del giornalismo accurato e indipendente".

Arrestati giornalisti

Basma Mostafa, una giornalista di ventisei anni che si era occupata del caso Regeni – sua l'intervista alla famiglia dove erano stati rinvenuti i documenti del ricercatore – è stata arrestata insieme ad altri sei colleghi vicino piazza Tahrir. Lo denuncia un tweet del marito della ragazza. Con lei sono stati fermati anche i giornalisti Magdy Emara, Mohamed El Banna e altri, oltre a cinque aderenti al Partito Socialista Democratico e dodici attivisti e reporter contro cui esiste un ordine di cattura emesso dal procuratore generale

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Nel frattempo fanno discutere le dichiarazioni di Rania Yassen, attrice e presentatrice egiziana della tv Al Ahdath, affiliata alla rete saudita Al Arabiyas. La donna, mentre era in onda, si è lasciata andare con alcune esternazioni sul caso Regeni: "Basta. Andate al diavolo. Questo è un complotto. Anche noi abbiamo un egiziano morto in Italia e non stiamo facendo tutto questo clamore".

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