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Regeni, i familiari del rapinatore ucciso: “Quel borsone è arrivato qui solo 5 giorni fa”

Secondo il quotidiano Al Masry Al Youm , che cita fonti investigative, la sorella e la moglie di Tarek Abdel Fatah hanno smentito quanto detto dalla Procura egiziana, negando le accuse di coinvolgimento nell’omicidio del giovane ricercatore friulano.
A cura di Claudia Torrisi
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documenti regeni

I familiari di Tarek Abdel Fatah, a capo della banda dei rapinatori che secondo la procura egiziana avrebbe ucciso Giulio Regeni, hanno negato le accuse di coinvolgimento nell'omicidio del giovane ricercatore friulano. In particolare, secondo il quotidiano Al Masry Al Youm, che cita fonti investigative, la sorella e la moglie del malvivente ucciso dalle forze dell'ordine insieme ai complici – un gruppo specializzato nel rapimento di stranieri utilizzando le divise della polizia – hanno smentito quanto detto dalla Procura egiziana. Le due donne – arrestate per favoreggiamento -hanno dichiarato che Tarek sarebbe entrato in possesso del borsone contenente gli effetti personali di Regeni solo da pochi giorni – circa cinque – prima del blitz della polizia, e che la borsa apparteneva a un amico dell'uomo. Moglie e sorella sono state sottoposte a un arresto cautelare di quattro giorni, così come il cognato di Tarek, con l'accusa di connivenza e occultamento di refurtiva. La compagna del rapinatore, inoltre, avrebbe attribuito al marito anche il possesso dei quindici grammi di hashish inseriti tra gli oggetti rinvenuti nell'appartamento. Sempre il sito egiziano Al Masry Al Youm, infine, sostiene che la Procura di Shubra El-Khema, che per territorialità si occupa della banda di rapinatori, avrebbe chiesto di unire l’inchiesta con quella su Regeni.

Il Corriere della sera, invece, riporta la testimonianza di Mohammed el Sayed, giovane avvocato coinquilino del ricercatore friulano al Cairo, che non riconoscerebbe la borsa rossa dentro cui sono stati ritrovati i documenti e gli oggetti personali di Regeni. "L'unica cosa certa è che non fumava droga", ha detto in proposito dell'hashish. Circa gli occhiali da sole, Amr Asaad, altro amico di Giulio, non ha dubbi: "Non sono i suoi".

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