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Regeni, Egitto crea pool di procure. Renzi: “Dolore della famiglia è di tutta l’Italia”

La Procura generale egiziana ha annunciato di aver creato una squadra d’inchiesta per coordinare le procure coinvolte nelle indagini sull’uccisione di Giulio Regeni. Renzi da Chicago: “Ci fermeremo solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la drammatica conferenza stampa dei genitori di Giulio Regeni, sul caso del ricercatore italiano ucciso in Egitto è intervenuto di nuovo il premier Matteo Renzi, in visita negli Stati Uniti. Da Chicago Renzi ha assicurato che il governo italiano farà tutto il possibile per accertare la verità sulla morte del giovane, comprese “azioni concrete” a sostegno della sua famiglia. “Ci fermeremo – ha detto Renzi – solo quando troveremo la verità, quella vera e non di comodo”. “Il dolore della famiglia Regeni è quello di tutta l'Italia, noi siamo con il cuore, la mente e le azioni concrete a sostegno della famiglia e lo abbiamo detto in tutte le sedi pubbliche, istituzionali e private”, ha continuato il premier. Renzi ha parlato del caso Regeni come di una vicenda molto complicata: “Speriamo si possa finalmente trovare il colpevole o il colpevoli. Non restituiremo Giulio alla famiglia, ma onore all'Italia, all'Egitto e a chi sta soffrendo. C'è il massimo impegno e sforzo affinché i magistrati italiani possano avere accesso a tutte le carte. Siamo impegnati perché ciò accada senza alcun tentennamento”, ha continuato.

In Egitto nuovo team investigativo sul caso Regeni

Sul fronte delle indagini, intanto, la Procura generale egiziana ha annunciato di aver creato una squadra d'inchiesta per coordinare le procure coinvolte sull’omicidio di Regeni. Il nuovo team, secondo quanto si legge in un comunicato, è stato creato anche alla luce del fatto che le indagini sul caso si svolgono in diversi luoghi geografici. “Vista la diversità dello spazio geografico dove sono state rinvenute le prove durante le indagini sulla morte di Regeni – si legge nella nota – il procuratore generale ha ordinato la formazione di una squadra d'inchiesta dell'Ufficio del procuratore generale” stesso “per proseguire le inchieste sull'omicidio al fine di giungere alla verità”. Il comunicato premette un paragrafo in cui si ricorda l'episodio dei rapinatori uccisi al Cairo: “La procura dell'est del Cairo prosegue le proprie indagini sia sullo scambio di colpi di arma da fuoco tra la polizia e gli accusati, sfociato nella morte degli accusati stessi, sia sui furti che hanno commesso e, in questo quadro, alcune vittime hanno riconosciuto gli accusati attraverso le loro carte d'identità”. Gli investigatori egiziani che indagano sull'uccisione di Giulio Regeni arriveranno in Italia il 5 aprile e incontreranno i colleghi italiani.

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