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Regeni, Cucchi, Pinelli, facciamo così: ci beviamo le vostre balle. Ma non vi basterà

Il procuratore egiziano dice: “Nessuna tortura, le orecchie sono state mozzate per l’autopsia”. E le unghie strappate? “Anche le unghie”, secondo il procuratore egiziano, sono state strappate durante l’autopsia. Facciamo che stavolta ci crediamo.
A cura di Saverio Tommasi
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E' di oggi la novità sull'omicidio di Giulio Regeni, ed è del procuratore egiziano che dice: "Nessuna tortura, le orecchie sono state mozzate per l'autopsia". E le unghie strappate? "Anche le unghie", secondo il procuratore egiziano, sono state strappate durante l'autopsia.

Io ci credo. Ma ci credo davvero. Ricordate Stefano Cucchi? Anche nel suo caso fu l'autopsia a rompergli le costole, per contarle e capire se anche Stefano era stato nato dalla costola di una donna come dice quel libro antico.

E poi Pinelli. E' risaputo che si buttò dalla finestra perché stava girando un film come stuntman, e non è colpa di nessuno se Pinelli non sapeva fare il suo lavoro di stuntman ed è morto cadendo in malo modo dal quarto piano.

Il Dc9, ad Ustica, aveva finito il carburante. Cristo si inchiodò da solo perché voleva somigliare a Padre Pio. Carlo Giuliani è morto per il sasso di un manifestante. A Bologna la bomba era in realtà una bombola del gas, portata da un tipo rasta dei centri sociali per riscaldare le paste al ragù in una casa okkupata.

La morte di Giulio Regeni resta un grande punto interrogativo. Questa è l'unica verità che abbiamo. Perciò, in fondo, non abbiamo niente. Ma credere a tutto, bersi l'impossibile e sfamarsi dell'improbabile, non mi sembra il modo migliore per scrivere la parola giustizia su una delle storie più brutte e incasinate degli ultimi mesi.
Avanti sorella verità, avanti.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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