Referendum storico in Irlanda, vince il sì ai matrimoni gay
Sembra ormai in discesa la strada della vittoria dei sì allo storico referendum che si è tenuto in Irlanda sul riconoscimento dei matrimoni fra omosessuali. Le operazioni di scrutinio sono ancora in corso, ma uno dei principali promotori della campagna per il no ha già ammesso la sconfitta. "Si tratta di una chiara vittoria dei sì", ha detto al canale tv locale, RTE, David Quinn, direttore dell'Istituto Iona, una associazione he difende gli interessi della comunità cattolica. Secondo Quinn, il sì avrebbe vinto con due voti su tre, "secondo i primi conteggi". "E' oggettivamente una vittoria impressionante per il sì", ha aggiunto, facendo quindi le sue "congratulazioni" ai sostenitori delle nozze tra persone dello stesso sesso. Qualche minuto prima era stato il segretario di Stato all'Uguaglianza, Aodhan O Riordain, ad esultare su Twitter: "Le principali urne sono aperte. Vince il sì e la vittoria è schiacciante a Dublino. Sono davvero fiero di essere irlandese oggi", ha scritto O Riordain, mentre il segretario di Stato alla Protezione sociale, Kevin Humphreys, aveva predetto "una marea di sì". Anche il quotidiano Irish Times non ha dubbi e sostiene che la vittoria dei sì sarebbe schiacciante: oltre il 60%.
Irlanda, primo paese a dire sì alle nozze gay con referendum
Se questi numeri fossero confermati l'Irlanda diventerebbe il primo Paese al mondo a legalizzare i matrimoni gay tramite un referendum. Finora infatti erano stati 18 i paesi ad approvarli (di cui 13 in Europa), ma sempre per via parlamentare. Nel giro di qualche ora emergerà il risultato definitivo. C’è da dire che l’elevata affluenza a livello nazionale, stimata intorno al 60% (a pronunciarsi sulla modifica costituzionale erano chiamati 3,2 milioni di aventi diritto), avrebbe favorito tutto il fronte dei sì, che includeva partiti, media, sindacati e mondo dello spettacolo, su tutti Bono degli U2. Una vittoria sorprendente del sì se si considera che l’omosessualità era illegale fino al 1993 in Irlanda, dove l’aborto proibito se la vita della mamma non è in pericolo.