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Referendum per uscire dall’Euro, primo no del Parlamento

Primo rallentamento del percorso (complicatissimo) verso il referendum sull’uscita dall’euro promosso dal Movimento 5 Stelle: il Senato ha bocciato la proposta di discussione urgente del disegno di legge popolare.
A cura di Redazione
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Primo stop nel complicato cammino che potrebbe portare all’indizione di un referendum popolare per l’uscita dall’euro del nostro Paese. Il Senato ha infatti bocciato la richiesta avanzata di discussione urgente del disegno di legge popolare per l'indizione di un referendum d'indirizzo “sull'adozione di una nuova moneta nell'ordinamento nazionale in sostituzione dell'euro”. Si tratta ovviamente dell’iniziativa promossa dal Movimento 5 Stelle che, come vi abbiamo raccontato, l’8 giugno aveva depositato 200.000 firme per dare il via alla legge di iniziativa popolare, primo passo nel percorso che si immagina debba portare al referendum.

La richiesta di discussione d’urgenza, formulata sulla scia dell’esito del referendum è stata motivata nell’Aula del Senato dall’ex capogruppo Vito Crimi: “Da dicembre ad oggi 200 mila cittadini italiani hanno firmato per proporre una legge di iniziativa popolare che prevede l’indizione di un referendum sulla permanenza nell’euro, anzi per la precisione, per l’introduzione di una moneta nazionale sovrana. Un referendum che avrebbe dovuto essere fatto PRIMA di entrare nell’euro, decisione che invece è stata presa dai governi senza alcuna consultazione dei cittadini. […] Doveva costruirsi una unione di popoli e l’unica cosa che avete saputo realizzare è l’unione di monete. L’unione europea ha fallito, è inutile nascondercelo, è inutile far finta di niente e illudersi che vada tutto bene. L’europa di chi l’ha ideata, una comunità di persone, solidarietà tra gli stati, equiparazione dei diritti e dei doveri… tutto fallito.

La proposta di immediata calendarizzazione del disegno di legge è stata però respinta dalla quasi totalità dell’emiciclo. I tempi, insomma, rischiano di allungarsi notevolmente, così come rischia di sfumare l’ipotesi di un’ampia convergenza delle forze No Euro intorno al percorso immaginato dai grillini (del resto, la contrarietà della Lega Nord alla scelta referendaria è nota da tempo). Amareggiati i commenti in casa 5 Stelle, con il senatore Parentela che ha utilizzato il suo profilo facebook per attaccare la maggioranza e parte dell’opposizione:

Ricordiamo che la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare è solo la prima tappa del lungo cammino verso il referendum di indirizzo per l'uscita dall'euro. La bocciatura di oggi dunque farà slittare notevolmente i tempi e la legge di iniziativa popolare rischia di rimanere a lungo nei cassetti di Palazzo Madama. Ma soprattutto indica che la condivisione della proposta è minima tra le altre forze parlamentari: un ostacolo di non poco conto, con il quale il M5S dovrà ancora misurarsi.

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