Referendum: i 7 motivi per cui la Scozia vuole l’indipendenza
1) Autonomia da Westminster. Questo è uno degli slogan utilizzati dai sostenitori del Sì al referendum per l'indipendenza scozzese dal Regno Unito. Una delle critiche principali mosse al governo di Londra è la poca se non scarsa attenzione alle necessità sociali e politiche della Scozia. Inoltre l'attuale sproporzione dei votanti (secondo quanto sostenuto dagli elettori di Edimburgo il rapporto è di dieci a uno a favore di Londra) farebbe sì che il voto espresso dagli elettori residenti a Nord del Vallo di Adriano sarebbe sempre minoritario a favore di Londra e degli interessi politici, militari e sociali lì presenti.
2) La Scozia, nel corso degli ultimi anni, ha intrapreso un percorso progressista sulle tematiche sociali rispetto a quello portato avanti nel resto del Regno. E l'ascesa, ad esempio, dell'Ukip (la formazione guidata da Nigel Farrage, considerata formazione ultranazionalista e violentemente antieuropeista) è stata vista in Scozia con grande preoccupazione sia per i toni utilizzati durante la recente campagna elettorale – infarciti di retorica apertamente razzista –, che per i contenuti ultraconservatori. E la crescente attenzione generata dal fenomeno Ukip ha di fatto spostato l'intero asse elettorale britannico verso posizioni più conservatrici proprio per attirare i cosiddetti indecisi andando tuttavia a deludere le aspettative e le attese presenti nel Nord del Regno.
3) Le politiche sociali sono considerate un grande problema nel Regno Unito, soprattutto in relazione alla questione delle pensioni. I sostenitori del Sì ritengono che l'attuale sistema previdenziale nazionale – che comprende Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord e Scozia –, sia iniquo verso i contribuenti e quindi verso i pensionati scozzesi. Le stesse argomentazioni vengono utilizzate per quanto riguarda la Sanità che, secondo i promotori dell'indipendenza, al momento pagherebbe la zavorra dei contributi versati al resto del paese. Infine si sostiene che l'attuale società britannica, anche in materie come il diritto allo studio, stia diventando sempre più classista poiché le differenze tra i ceti di appartenenza crescono a ritmo incessante rendendo difficile, se non impossibile, la mobilità sociale interna.
4) La Scozia è apertamente schierata contro il nucleare, sia esso inteso come fonte energetica sia come sistema di armamento. Attualmente il Paese guidato dal First minister Alex Salmond ospita l'unica base della Marina militare britannica attrezzata per il programma Trident, ovvero missili balistici intercontinentali a testata multipla indipendente. È dalla base HMNB Clyde, situata nella parte occidentale del paese a circa 40 chilometri da Glasgow, che partono i pattugliamenti dei sommergibili classe Vanguard armati con i Trident II D-5. Secondo i sostenitori dell'indipendenza lo smantellamento della base e delle strutture legate alla produzione degli armamenti nucleari porterebbe ad un risparmio pari a circa 765 milioni di Euro (600mln GBP) da reinvestire in altri settori pubblici.
5) La Scozia possiede vaste risorse naturali e soprattutto idrocarburi. Questo significa che possiede una fiorente e ricca industria petrolifera da cui, secondo i sostenitori dell'indipendenza, il paese non trae i benefici supposti. Questo perché al momento la gran parte dei ricavi derivanti dall'estrazione del materiale combustibile va direttamente al governo britannico di Londra. Secondo alcuni economisti nazionalisti, nel momento in cui Edimburgo dovesse acquisire l'indipendenza le vaste risorse energetiche di cui dispone farebbero sì che il paese diventi uno dei più ricchi d'Europa.
6) I sostenitori dell'autonomia ritengono che il paese ha le risorse finanziare ed economiche sufficienti e necessarie per sostenere e portare avanti l'indipendenza dal Regno. Si ritiene che, grazie alle risorse energetiche e all'applicazione di politiche sociali ed economiche più attente alle esigenze della popolazione locale, la Scozia possa strutturare nel breve periodo un percorso di crescita interna di particolare portata, nonostante il rischio dell'uscita dal sistema monetario britannico e l'uscita dall'area euro.
7) Anche per quanto riguarda le politiche occupazionali, e sempre grazie alle vaste risorse energetiche presenti, si ritiene che il paese potrebbe creare molti più posti di lavoro e quindi stabilità nel momento in cui riuscisse a separarsi dal Regno Unito. Inoltre al momento la media dei salari tra Londra ed Edimburgo è estremamente alta e la forbice tra le due realtà sembra destinata a crescere, in sfavore scozzese. I sostenitori dell'indipendenza ritengono che se autonomi la crescita degli stipendi potrebbe registrare un'impennata nel breve periodo.