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Referendum costituzionale, avanza il fronte del “no” e i contrari toccano quota 54,1%

Le rilevazioni sono state effettuate dall’Istituto Euromedia Reasearch di Alessandra Ghisleri. Renato Brunetta festeggia il risultato e sostiene che la forbice crescerà ulteriormente da qui a ottobre.
A cura di C. M.
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Senato - ddl Riforme Costituzionali

Il "no" al referendum costituzionale sarebbe in netto vantaggio rispetto al fronte del "sì" che sostiene l'approvazione del ddl Boschi. A sostenerlo è un nuovo sondaggio di Euromedia Research, istituto demoscopico diretto da Alessandra Ghisleri. Secondo le rilevazioni del 1 luglio, i cittadini orientati a votare "no" al prossimo referendum di ottobre ammonterebbero al 54,1%, mentre il 45,9% sarebbe invece propenso a sostenere l'approvazione della riforma costituzionale targata Boschi. Alla pubblicazione dei risultati del nuovo sondaggio,  l'onorevole Renato Brunetta di Forza Italia ha commentato: "La forbice a favore del ‘no' si amplia ulteriormente, ormai abbiamo sfondato la soglia del 54% e continueremo a crescere costantemente, mentre i ‘si' stanno crollando, sono in caduta libera".

euromedia 1 luglio

Sempre secondo le rilevazioni di Euromedia research, circa l'83% di chi si è dichiarato elettore del Partito Democratico voterà "sì", il restante 17% si divide tra il fronte del "no" e quello dell'indecisione. Questo dato, però, sottolinea anche un'altra , ovvero che il margine di crescita per Matteo Renzi è pressoché nullo, perché all'interno del suo partito la maggioranza degli elettori è schierata per il "sì", mentre all'interno dei partiti avversari ci sarebbero ancora buone possibilità di incremento della base elettorale.

"Gli italiani hanno capito l'imbroglio Renzi, l'equivoco di un presidente del Consiglio mai eletto che ha come unica ragione sociale del suo agire l'occupazione militare del potere. E contro questo rischio di deriva autoritaria stanno dicendo e diranno ‘no' alla sua riforma per mandarlo a casa e ripristinare la democrazia nel nostro Paese", ha commentato, concludendo, Renato Brunetta.

Una notizia che dovrebbe preoccupare non poco l'Esecutivo Renzi. Se dovesse infatti vincere il fronte del "no" a Ottobre, Matteo Renzi ha più volte annunciato, e ribadito anche ieri sera durante l'ultima direzione nazionale del Partito Democratico, che rassegnerebbe immediatamente le dimissioni e che considererebbe conclusa la sua esperienza politica di Governo.

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