Recuperati detriti “significativi” del pallone spia cinese nell’Oceano Atlantico: indaga l’FBI
Sensori e altri detriti "significativi" appartenenti al pallone spia cinese, abbattuto per ordine del presidente Joe Biden lo scorso 4 febbraio, sono stati recuperati nell'Oceano Atlantico. È quanto ha reso noto l'esercito americano, specificando che le squadre di ricerca hanno trovato "sensori prioritari e pezzi elettronici identificati".
L'FBI sta ora esaminando tutti gli oggetti rinvenuti, che secondo gli Stati Uniti potrebbero essere stati usati per spiare siti militari sensibili, anche se Pechino aveva ribadito che il dirigibile serviva per monitorare le condizioni meteorologiche e che era finito per sbaglio in territorio americano. Anche "ampie sezioni della struttura" sono state recuperate lunedì al largo della costa della Carolina del Sud, affermano funzionari militari.
Dopo il pallone spia cinese gli Stati Uniti hanno abbattuto altri tre oggetti "non identificati", l'ultimo dei quali ieri in Michigan, sul lago Huron. "Si tratta di un oggetto volante e dalla forma ottagonale", aveva spiegato il generale Glen VanHerck, a capo del Comando settentrionale degli Stati Uniti e del Comando di difesa aerospaziale nordamericano (NORAD), il quale aveva precisato di non poter escludere nulla circa la sua origine.
Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha specificato che nessuno dei tre oggetti abbattuti per volontà del presidente Biden dopo il pallone spia cinese ha rappresentato una "minaccia diretta per le persone a terra", ma sono stati distrutti "con abbondanza di cautela per proteggere la nostra sicurezza, i nostri interessi e la sicurezza dei voli civili", ha affermato. Qualche informazione aggiuntiva si saprà quando saranno recuperati anche tutti i detriti degli ultimi tre oggetti, anche se le operazioni sono più difficili a causa delle condizioni climatiche.
Il Segretario di Stato Antony Blinken sta intanto prendendo in considerazione l'idea di incontrare il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Wang Yi, alla fine di questa settimana in una conferenza sulla sicurezza a Monaco, in Germania, secondo quanto riferito lunedì ai media statunitensi.