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Covid 19

Record di casi Covid in Cina, mai così tanti da inizio pandemia: aumentano i distretti in lockdown

In Cina è stato raggiunto il record di giornaliero di casi Covid dall’inizio della pandemia: 31mila nuove infezioni in 24 ore nonostante i blocchi imposti in numerose città, Pechino inclusa. Ad aumentare la rabbia dei cittadini ci pensano anche i Mondiali di calcio.
A cura di Ida Artiaco
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A quasi tre anni dalla scoperta del primo focolaio di Covid-19 a Wuhan, la Cina registra il più alto numero di contagi giornaliero dall'inizio della pandemia.

Ieri, infatti, sono state segnalate 31.527 infezioni, record rispetto al picco di 28mila dello scorso aprile. Certo, si tratta di numeri comunque piccoli considerando l'intera popolazione di 1,4 miliardi di persone, ma sufficienti per far scattare le misure restrittive che rientrano nella strategia Zero Covid da sempre messa in atto dal governo di Pechino.

Così, proprio nella Capitale, sono stati chiusi in alcuni quartieri centri commerciali, musei e parchi, numerose scuole sono passate alla didattica online, e nella metropoli meridionale di Guangzhou sono scoppiate una serie di rivolte violente a causa dell'introduzioni di veri e propri lockdown nelle aree a maggior rischio.

È vero che il Paese ha leggermente allentato alcune restrizioni poche settimane fa, rispetto all'inizio dell'emergenza sanitaria. Qualche esempio? Ha ridotto la quarantena per i contatti stretti da sette giorni in una struttura statale a cinque a casa e ha interrotto la registrazione dei contatti secondari che ha consentito a molte più persone di evitare di doversi mettere in isolamento.

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Ma di fronte alla nuova ondata di casi, i funzionari locali hanno già implementato alcune misure in diversi distretti, con negozi, scuole e ristoranti chiusi. Anche la città di Zhengzhou applicherà un blocco effettivo per 6 milioni di residenti da venerdì.

Questa situazione, secondo gli esperti, si spiega in parte col fatto che i livelli di vaccinazione sono inferiori rispetto ad altre nazioni sviluppate e solo la metà delle persone di età superiore agli 80 anni ha completato il ciclo di vaccinazione primario.

Il presidente Xi Jinping ha sostenuto che sono necessari severi limiti per proteggere la numerosa popolazione anziana del paese, più che il vaccino.

Intanto, ad accrescere la rabbia dei cittadini ancora alle prese con le restrizioni ci pensano anche i Mondiali di calcio. Come riporta la BBC, nonostante la nazionale cinese non partecipi alla competizione in Qatar, è stato sconsigliato ai tifosi di riunirsi per guardare le partite. E, come riferisce Global Times, anche i voli tra il Qatar e la Cina rimangono fortemente limitati per coloro che sperano di assistere all'evento di persona.

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Tanti i commenti degli utenti sul social network Weibo. Alcuni definiscono "strano" vedere centinaia di migliaia di persone riunirsi, senza indossare mascherine o dover mostrare prove di un recente test Covid-19, riferendosi alle immagini dei tifosi negli stadi.

"Non ci sono posti separati in modo che le persone possano mantenere la distanza sociale, e non c'è nessuno vestito con abiti [medici] bianchi e blu in disparte. Questo pianeta è diventato davvero diviso", è uno dei messaggi.

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