Razzo cinese in caduta sulla Terra, allarme Usa per detriti ma Pechino minimizza: “Nessun rischio”
Quello che è accaduto un anno fa con il razzo Long March 5B cinese potrebbe ripetersi a breve. Un nuovo razzo spaziale lanciato da Pechino nei giorni scorsi, infatti, è andato di nuovo fuori controllo ed è destinato a cadere sulla Terra nei prossimi giorni con esiti ancora imprevedibili.
Secondo il comando spaziale statunitense, che sta tracciando la traiettoria del razzo, i detriti del missile cinese dovrebbero cadere sulla Terra all'inizio della prossima settimana.
Anche in questo caso si tratta di un razzo Long March 5B di fabbricazione cinese, usato per trasportare un nuovo modulo presso la stazione spaziale cinese che orbita attorno alla Terra.
Il razzo è decollato domenica scorsa dall'isola di Hainan e ha svolto con successo il suo compito attraccando regolarmente all'avamposto orbitale cinese ma, terminato il suo lavoro, il razzo è entrato in una discesa incontrollata verso l'atmosfera terrestre e al momento non è chiaro esattamente dove atterrerà.
Un rischio concreto, secondo gli esperti, visto che si tratta di un oggetto metallico di 20 tonnellate che, anche se frantumano nell’impatto con l’atmosfera terrestre, potrebbe comunque generare numerosi detriti in caduta a forte velocità.
Il problema sta tutto nel garantire che non raggiungano zone abitate. Per questo il paese asiatico è stato accusato di non aver gestito adeguatamente i detriti spaziali del suo missile, così come già accaduto lo scorso anno quando i resti del razzo sono precipitati nell'Oceano Indiano, vicino alle Maldive, dieci giorni dopo il lancio.
Il comando spaziale degli Stati Uniti stima che i resti del razzo cinese rientreranno nell'atmosfera terrestre intorno al 1 agosto ma il punto esatto di ingresso "non può essere individuato fino a poche ore dal suo rientro".
Secondo Holger Krag, capo dell'Ufficio per i detriti spaziali dell'Agenzia spaziale europea, la zona di rientro per il razzo sarà geograficamente limitata tra le latitudini di 41 gradi sud e 41 gradi nord dell'equatore, cioè la stessa zona del precedente razzo.
La Cina dal suo canto minimizza e accusa gli Stati Uniti di "aver espresso paure ingiustificate" per il rientro del razzo e ha accusato gli scienziati statunitensi e la NASA di "agire contro la loro coscienza". Per il ministero degli Esteri cinese, infatti, la probabilità di danni a qualcosa o qualcuno è “estremamente bassa”.