Rapper tedesco Deso Dogg ucciso in Siria, era diventato un reclutatore dell’Isis
Il rapper tedesco Deso Dogg, da tempo passato nelle file dell'Isis dove era diventato un influente reclutatore di jihadisti, sarebbe rimasto ucciso in Siria a seduto di un raid aereo contro le postazione dello Stato IsIamico. Lo riferiscono i media americani e arabi citando fonti militari Usa. Deso Dogg, il cui vero nome era Denis Cuspert, sarebbe stato vittima di un bombardamento della coalizione a guida statunitense avvenuto il 16 ottobre scorso nei pressi di Raqqa, la capitale dello Stato islamico in Siria. La notizia della morte del rapper tedesco in era stata già diffusa nei giorni scorsi ma fino ad ora non era stata confermata dall'amministrazione Usa. "Posso confermare che il 16 ottobre è stato ucciso Denis Cuspert in un raid nei pressi di Raqqa", ha dichiarato infatti Elissa Smith, portavoce del Dipartimento della Difesa Usa interpellato dalla Cnn.
Nato a Berlino nel 1975 da madre tedesca e padre del Ghana, Denis Cuspert con il nome di Deso Dogg ha pubblicato tre dischi rap fra il 2006 e il 2009. Già nel 2007 si era convertito all'Islam assumendo il nome di Abu Talha al-Almani. Col tempo però le sue posizioni si sono fatte sempre più radicali fino a quando ha deciso di scappare in Siria e di unirsi all'Isis nel 2012. Nella veste di jihadista dello Stato Islamico è apparso in diversi video diffusi dall'Isis compreso uno in cui tiene in mano una testa mozzata e in cui compaiono i corpi di tre uomini uccisi che secondo lui erano stati condannati a morte perché si opponevano allo Stato Islamico. In un altro, dello scorso aprile, minacciava direttamente la Germania richiamando la strage alla redazione di Charlie Hebdo in Francia
In altri video aveva pubblicamente minacciato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e gli Usa, incoraggiando gli occidentali di fede musulmana a lanciare attacchi terroristici. Anche per questo era finito ella lista nera dei ricercati Usa per terrorismo. "Cuspert era un terrorista straniero e un combattente dell'Is che usava i social media per approfittare di giovani scontenti e di potenziali reclute occidentali", ha spiegato la portavoce del dipartimento alla Difesa Usa.