Raid russi violano la tregua in Ucraina, ma Mosca accusa Kiev: “Rispondiamo a loro attacchi”
Non regge la tregua proclamata da Putin in occasione del Natale ortodosso che cade il 7 gennaio. Per 36 ore, il presidente russo ha ordinato il cessate il fuoco nell'operazione militare in Ucraina, a partire da questa mattina a mezzogiorno e fino alle 22 di domani, ma dopo solo due ore sono piovute accuse reciproche.
Kiev ha accusato le forze russe di aver colpito la città di Kramatorsk nell'est dell'Ucraina dopo l'entrata in vigore della tregua. “Gli occupanti hanno attaccato la città due volte con razzi”, ha scritto sui social il vicecapo dell'ufficio di presidenza ucraino Kyrylo Tymoshenko, aggiungendo che è stato colpito un edificio residenziale, ma che non ci sono state vittime.
Mosca ha rimandato le accuse al mittente dicendo invece che sono stati gli ucraini a continuare con i bombardamenti di artiglieria su aree popolate e sulle posizioni delle forze russe. Secondo quanto riporta la Tass, l'Ucraina avrebbe attaccato a colpi di artiglieria l'area di Donetsk per tre volte subito dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco.
I bombardamenti sono stati effettuati con artiglieria da 155 mm in dotazione alla Nato, ha specificato su Telegram la missione della cosiddetta Repubblica Popolare del Donetsk presso il Centro congiunto di Controllo e Coordinamento sui crimini di guerra ucraini.
“Questa dichiarazione di cessate il fuoco unilaterale – ha affermato il Rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell – non è credibile. Dobbiamo avere, dobbiamo vedere, cose concrete, azioni concrete sul campo da parte della Russia. Gli attacchi militari devono cessare del tutto. Le truppe e gli equipaggiamenti militari devono essere ritirati dal territorio ucraino”.
Ancora più dura la posizione di Kiev: "Non ci sarà tregua" fino a quando l'ultimo soldato russo avrà lasciato l'Ucraina e fino ad allora "ci saranno solo Himars sulle vostre teste", ha affermato il consigliere presidenziale Oleksiy Arestovych rivolgendosi direttamente ai russi.
Intanto arriva l'allarme della vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk: “Abbiamo informazioni secondo cui per il Natale ortodosso i russi stanno preparando attacchi terroristici nelle chiese nei territori temporaneamente occupati. Invito i cittadini a stare attenti e, se possibile, ad astenersi dal visitare luoghi affollati”.