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Conflitto Israelo-Palestinese

Raid israeliano su campo profughi per colpire Mohammed Deif, ideatore del 7 ottobre: oltre 70 morti

Il campo profughi di al Mawasi, a Gaza, è stato colpito da un bombardamento dell’esercito israeliano: sarebbero 71 le vittime. L’obiettivo di Israele era Mohammed Deif, capo dell’ala militare di Hamas: non è chiaro se sia morto nell’attacco.
A cura di Luca Pons
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A sinistra al Mawasi dopo il bombardamento. A destra, una foto di Deif rinvenuta a fine 2023 ma non datata.
A sinistra al Mawasi dopo il bombardamento. A destra, una foto di Deif rinvenuta a fine 2023 ma non datata.
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Sarebbero 71 le vittime accertate, e 289 i feriti, nell'attacco dell'esercito israeliano avvenuto nel campo profughi di al-Mawasi, presso la città di Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo riporta il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. Stando a quanto comunicato dalle forze armate di Israele, l'obiettivo del raid era Mohammed Deif, capo dell'ala militare di Hamas e tra gli ideatori dell'attacco del 7 ottobre 2023. Insieme a lui anche il capo della Brigata Khan Younis Rafa'a Salameh. Non è ancora chiaro se i due siano stati uccisi nel bombardamento. Il sito di informazione Ynet e la tv saudita al Hadath riportano, citando fonti di intelligence, che Deif sarebbe stato "gravemente ferito", ma non ci sono conferme ufficiali.

L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che dall'inizio della guerra il primo ministro ha "dato una direttiva permanente per eliminare gli alti funzionari di Hamas". Netanyahu, a quanto risulta, si confronterà con i responsabili dell'esercito durante la giornata per chiarire l'esito dell'attacco. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant, a sua volta sta svolgendo degli incontri a seguito degli "sviluppi a Gaza", ha comunicato il suo staff.

Nel frattempo, però, Hamas ha reagito, negando che Deif sia tra le vittime e anche che l'intento di Israele fosse quello di colpirlo: si tratterebbe di "affermazioni insensate" che "mirano a giustificare l'orribile massacro". Tutti i morti "sono civili e quanto accaduto è una grave escalation nella guerra genocida, appoggiata dagli Usa e dal silenzio del mondo", ha dichiarato il gruppo tramite il suo portavoce Abu Zuhri.

Come detto, secondo il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, le vittime sono state 71. Da parte sua tuttavia l'esercito israeliano ha affermato che "l'attacco è stato accurato e che ha avuto come obiettivo solo il complesso di Hamas" e non la zona umanitaria designata. Sarebbero stati usati "velivoli da combattimento che hanno colpito diversi diversi piccoli obiettivi nello stesso complesso recintato da Hamas". Non sarebbero state coinvolte, invece, "le tende degli sfollati interni oltre la recinzione".

Hamas ha insistito che questo attacco mostra come "Israele non sia interessata all'accordo per un cessate il fuoco", nonostante negli scorsi giorni ci fossero stati degli apparenti passi in avanti. Stando a quanto riportato dalla tv israeliana Channel 12, l'opportunità di uccidere Deif sarebbe sorta solo nelle ultime ore e i vertici militari avrebbero deciso di coglierla, anche a costo di mettere a rischio i negoziati.

Al-Mawasi, una cittadina di piccole dimensioni, negli ultimi mesi è diventato un campo profughi occupato da moltissime tende di persone fuggite dai bombardamenti nel resto del territorio di Gaza. In quanto zona di rifugiati, era stata dichiarata proprio da Israele un'area sicura. Come detto, però, le autorità israeliane affermano che la zona dedicata ai profughi non sia stata colpita.

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