Raid israeliano in Yemen: “Colpiti obiettivi militari Houthi a Hodeida”. Netanyahu: “Non sottovalutateci”
Israele ha risposto all'attacco con droni, rivendicato dagli Houthi, che la scorsa notte ha fatto un morto e almeno 8 feriti a Tel Aviv: le forze armate israeliane hanno appena condotto un raid aereo in Yemen, nella città portuale di Al Hudaydah nell'ovest. Lo riferiscono i media locali, mentre il ministero della Sanità ha parlato di almeno 80 feriti, molti dei quali con gravi ustioni.
"Ho un messaggio per i nemici di Israele: non sottovalutateci. Ci difenderemo su ogni fronte e con ogni mezzo. Chiunque voglia attaccarci pagherà un prezzo", ha detto Benjamin Netanyahu dopo i raid nello Yemen. "Il porto che abbiamo attaccato non era un'area innocente, era usato per scopi militari e come punto di ingresso di armi letali fornite agli Houthi tramite l'Iran", ha aggiunto il premier israeliano.
Le immagini circolate sui social media mostrano un'alta colonna di fumo che si alza dalla zona colpita e controllata dai ribelli yemeniti sostenuti dall'Iran, che da mesi stanno attaccando le navi nel Mar Rosso. "Abbiamo inferto un duro colpo al braccio terroristico dell'Iran: colpiremo chiunque ci faccia del male", ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "Il terrorismo Houthi – ha aggiunto – danneggia e minaccia non solo Israele ma il mondo intero e interrompe gravemente la libertà di navigazione globale. Fa parte della schiera terroristica regionale gestita dall'Iran, insieme ad altri rappresentanti come Hamas e Hezbollah. L'Iran è la testa del serpente: è quello che arma, addestra e finanzia gli Houthi".
Il portavoce militare israeliano ha confermato che aerei da guerra hanno colpito "poco fa obiettivi del regime terrorista degli Houthi nell'area del porto di Hodeida in Yemen, spiegando che l'attacco "è in risposta alle centinaia di attacchi condotti contro Israele nei mesi recenti. Non ci sono cambiamenti – ha spiegato ancora – nelle linee guida del comando del fronte interno. In caso di cambiamenti avviseremo la popolazione israeliana". L'esercito ha poi spiegato che "gli Usa sono stati informati prima del raid".
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha seguito l'attacco in Yemen dalla sede dell'Aeronautica militare al ministero della Difesa a Tel Aviv, come ha fatto sapere il suo ufficio, mentre il team del ministro della difesa Yoav Gallant ha fatto sapere che quest'ultimo ha approvato questa mattina l'attacco dell'aviazione israeliana in Yemen.
Il nome dato all'operazione di oggi è "Long arm" (Lunga mano), ha spiegato il portavoce militare Daniel Hagari precisando che "il messaggio è che Israele sa agire a distanza. Si è trattato – ha aggiunto – di un attacco complesso che ha richiesto pianificazione e preparazione. Siamo preparati in tutti i settori. La protezione non è ermetica e bisogna agire secondo le istruzioni".
Non è mancata la risposta dei ribelli yemeniti. Gli attacchi israeliani alla città portuale di Hodeida, in Yemen, controllata dagli Houthi, saranno accolti con una "escalation". Lo ha detto un funzionario del movimento sostenuto dall'Iran, avvertendo che Israele "pagherà il prezzo. L'entità sionista pagherà il prezzo per aver preso di mira le strutture civili, e affronteremo un'escalation con un'escalation", ha precisato Mohammed al-Bukhaiti, membro del politburo Houthi–, in un post sui social media.
Un portavoce militare Houthi ha ribadito che "l'area occupata di Giaffa è un'area non sicura" spiegando che Israele ha attaccato "la centrale elettrica che fornisce elettricità alla città costiera di Hodeidah. Ha anche preso di mira il porto di Hodeidah e i serbatoi di carburante, che sono tutti obiettivi civili". Per questo, i ribelli risponderanno all'attacco di Israele prendendo di mira Tel Aviv.
Quanto accaduto questo pomeriggio in Yemen ha provocato l'ira di Hamas. "Lo Yemen e il suo popolo, guidato dai fratelli di Ansar Allah, stanno pagando il prezzo della loro posizione di orgoglio, onore e difesa della Palestina e del popolo palestinese che sta subendo una guerra nazista di genocidio nella Striscia di Gaza", ha scritto su Telegram un portavoce del gruppo islamista commentando gli attacchi nella città yemenita di Hodeida, controllata dal gruppo filo-iraniano Houthi. "Lo Stato occupante sarà senza dubbio consumato dall'incendio scoppiato oggi a Hodeida, e l'accumulo dei crimini sionisti significa cambiare i meriti dell'intera equazione. Che Dio accolga i martiri del popolo di Hodeida. Sono i martiri della Palestina e dello Yemen. Che Dio guarisca le loro ferite e li ricompensi per il loro eroismo e coraggio con la migliore ricompensa", ha concluso Hamas.