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Conflitto Israelo-Palestinese

Raid israeliani a Gaza: “200 morti in 24 ore”. Macron chiede a Netanyahu un cessate il fuoco “duraturo”

Nelle ultime 24 ore sarebbero stati uccisi 200 palestinesi e altri 300 feriti nei raid israeliani nella Striscia di Gaza delle ultime 24 ore. A denunciarlo è il ministero della Sanità locale. Intanto, il presidente francese Macron ha chiamato il premier israeliano Netanyahu chiedendo un cessate il fuoco “duraturo” e di fermare la crisi umanitaria in atto.
A cura di Eleonora Panseri
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Quasi 200 palestinesi sono rimasti uccisi e altri 300 feriti nei raid israeliani nella Striscia di Gaza delle ultime 24 ore. A denunciarlo è il ministero della Sanità locale. Secondo quanto è stato riferito almeno venti persone sono morte nel bombardamento, da parte delle forze delle Forze di difesa israeliane, avvenuto vicino all'ospedale di Al-Amaj, a Khan Younis.

Il bilancio delle vittime della guerra a Gaza dallo scorso sette ottobre è di 21.110 morti. Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesusa, ha detto che la popolazione di Gaza è in "grave pericolo", mentre l'agenzia dell'Onu sottolinea che solamente 15 dei 36 ospedali della Striscia funzionano ancora pieno regime.

Telefonata Macron-Netanyahu per cessate il fuoco "duraturo"

Intanto, la comunità internazionale sta cercando una soluzione per fermare le ostilità. Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto un "cessate il fuoco duraturo" a Gaza durante una chiamata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto il suo ufficio, mentre una crescente crisi umanitaria attanaglia il territorio palestinese. "La Francia lavorerà nei prossimi giorni in collaborazione con la Giordania per realizzare operazioni umanitarie a Gaza", ha aggiunto la presidenza francese in un dichiarazione, riportata dall'AFP.

"Netanyahu ha ringraziato Macron per il coinvolgimento della Francia nella protezione della libertà di navigazione nel Mar Rosso e per la sua disponibilità a contribuire a ripristinare la sicurezza al confine tra Israele e il Libano", si legge in una nota dell'ufficio del primo ministro citata dal Jerusalem Post. Il sito Ynet riferisce inoltre che il "primo ministro israeliano ha informato il presidente francese degli sforzi per ottenere la liberazione degli ostaggi e gli ha chiesto di continuare a lavorare per il loro rilascio. Netanyahu ha chiarito che il popolo e il governo di Israele sono determinati a lavorare per riportare con ogni mezzo gli ostaggi alle loro case".

La prossima settimana in Medio Oriente è attesa una nuova visita del segretario di Stato americano Antony Blinken. Durante la missione saranno discussi i prossimi passi della guerra contro Hamas, ha reso noto una fonte israeliana citata da Cnn.

Scontro tra il presidente turco Erdogan e il premier israeliano Netanyahu

Prosegue anche il duro scontro tra il presidente turco Erdogan e il premier israeliano Netanyahu. Ieri, mercoledì 27 dicembre, il primo ha paragonato ciò che sta avvenendo a Gaza con "quello che ha fatto Hitler". Dal premier israeliano è arrivata subito la replica: "Il presidente turco, che commette un genocidio fra i curdi, è l'ultimo che ci può fare prediche".

"Finché Erdogan sarà presidente della Turchia, l'ambasciatore israeliano non tornerà" ad Ankara, ha detto oggi, giovedì 28, durante una trasmissione radiofonica il ministro degli esteri Eli Cohen dopo le parole di Erdogan che ha paragonato il premer Benyamin Netanyahu a Hitler. Israele ha richiamato il proprio ambasciatore ad Ankara lo scorso ottobre e lo stesso ha fatto la Turchia.

Shin Bet aveva ricevuto informazioni su attacco Hamas ma sottovalutate

Mesi prima dell'assalto di Hamas del 7 ottobre, lo Shin Bet, il servizio di intelligence israeliano, avrebbe ricevuto delle informazioni secondo cui il gruppo islamista stava pianificando "una grande mossa", con la data specifica in cui il massiccio attacco sarebbe stato effettuato, ma l'informazione sarebbe stata sottovalutata. A sostenerlo è il canale televisivo israeliano ‘Channel 12' sottolineando che lo Shin Bet avrebbe ricevuto la soffiata da una fonte nella Striscia di Gaza che ha avvertito che Hamas stava pianificando un attacco durante la settimana dopo il giorno di digiuno ebraico di Yom Kippur, celebrato il 25 settembre.

Secondo quanto invece ha rivelato il quotidiano francese Le Figaro, ripreso dal Times of Israele, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, venne informato dei piani di Hamas per un attacco in grande stile in Israele mezz'ora prima che l'assalto cominciasse. Sempre secondo quanto riferisce il giornale, sarebbe stato uno dei comandanti di Hamas che vive in Libano, Saleh al-Arouri, a ricevere per primo una telefonata la mattina del 7 ottobre che lo avrebbe di un imminente assalto a Israele, con la richiesta di avvertire il capo del gruppo sciita filo-iraniano.

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