Ragazzine avvelenate a scuola, oltre 100 arresti in Iran: “Terrore per impedire la loro istruzione”
Le autorità iraniane hanno annunciato di aver arrestato oltre un centinaio di persone ritenute a vario titolo collegate ai casi di avvelenamento e intossicazione delle giovani studentesse a scuola che hanno messo in allarme l'Iran e scatenato una valanga di proteste. “Tra gli arrestati vi sono persone che avevano l'obiettivo di instillare il terrore nella popolazione e negli studenti e di far chiudere le scuole” ha spiegato ieri il Ministero dell'Interno di Teheran annunciando gli arresti in un comunicato, diffuso dall'agenzia di stampa statale IRNA.
Tra gli arrestati in realtà vi sono anche tantissime persone collegate alle manifestazioni di piazza che ormai da mesi vanno avanti in Iran e che il governo accusa semplicemente di avere legami con gruppi "ostili". Non mancano accuse verso presunti agenti stranieri o vero forze ostili all'estero legate ai suoi acerrimi nemici come gli Stati Uniti. La dichiarazione indica infatti possibili collegamenti con un gruppo di opposizione iraniana in esilio con sede in Albania che Teheran considera un'organizzazione "terrorista", i Mujahedin del popolo dell'Iran o Mujahedeen-e-Khalq.
Il ministero ha affermato che gli arresti sono stati effettuati in svariate province compresa Teheran. "Più di 100 persone responsabili dei recenti incidenti scolastici sono state identificate, arrestate e indagate. L'indagine su questi criminali, inclusa la scoperta della loro possibile connessione con organizzazioni terroristiche come il MEK e altri, è in corso" spiegano da Teheran.
"Le indagini iniziali indicano che un certo numero di queste persone avevano l’obiettivo di far chiudere le scuole e, influenzate dall'atmosfera psicologica creata, hanno adottato misure come l'uso di sostanze irritanti o maleodoranti", si legge nella dichiarazione. Per il governo, gli autori degli avvelenamenti hanno cercato di creare un clima di paura e terrore tra le persone e gli studenti e creato pessimismo nei confronti del governo iraniano.
Secondo i politici iraniani, le ragazze sarebbero state prese di mira da gruppi islamisti intransigenti, ma gli attivisti ritengono che gli avvelenamenti possano essere collegati alle proteste scoppiate lo scorso settembre per la morte di Mahsa Ami e hanno accusato il governo iraniano di aver tentato di mettere a tacere le vittime.
I malori per i presunti avvelenamenti sono iniziati alla fine dello scorso anno e secondo l'ultimo conteggio ufficiale più di 5.000 studenti sono stati colpiti in circa 230 scuole in 25 delle 31 province iraniane Secondo il ministero, però, "fortunatamente, dalla metà della scorsa settimana fino ad oggi, il numero di incidenti nelle scuole è diminuito in modo significativo e non ci sono state segnalazioni di studenti ricoverati".