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Ragazza in posa per una foto allegra davanti all’ex campo di sterminio nazista di Auschwitz

Una ragazza nei giorni scorsi si è fatta scattare una foto in posa davanti al campo di concentramento nazista di Auschwitz, dove trovarono la morte almeno un milione di persone, soprattutto ebrei.
A cura di Davide Falcioni
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Auschwitz. Basterebbe il nome per suscitare commozione e doveroso rispetto per le milioni di persone che vi vennero rinchiuse e uccise tra il 1939 e il 1945 dal regime nazista con la collaborazione, tra gli altri, del governo fascista italiano. Eppure sui binari che un tempo conducevano i deportati alla morte e alle torture c'è chi, ancora oggi, trova il coraggio di farsi scattare foto allegre e sorridenti, come ci si trovasse seduti al tavolo di un bar con gli amici per sorseggiare uno spritz.

È quello che è avvenuto: da giorni circola in rete la foto che una ragazza, appartenente probabilmente a una comitiva, si è fatta scattare alle porte del campo di sterminio: la giovane è seduta sui binari e sorride con una mano poggiata sui capelli, con un'espressione allegra e divertita che cozza terribilmente con il luogo in cui si trova: su quei binari, infatti, transitavano i treni provenienti da tutta Europa e carichi di ebrei, omosessuali, rom, sinti, disabili e oppositori politici, tutti diretti nel più grande campo di concentramento nazista.

L'immagine della ragazza sorridente ha fatto il giro del mondo e suscitato unanime indignazione. "Oggi ho vissuto una delle esperienze più strazianti della mia vita. Purtroppo non sembrava che tutti trovassero (quel luogo) così toccante", ha scritto un'utente su Twitter. Stesso tono per Visegrad24, aggregatore polacco di notizie: "Foto scattata dai turisti davanti ad Auschwitz qualche giorno fa. Comportamento scandaloso da parte di alcune persone la cui capacità di giudizio è stata danneggiata da anni di narcisismo indotto dai social media. 1 milione di persone sono state assassinate qui. Non è un posto per i selfie".

Duro anche il commento di Auschwitz Memorial: "Le immagini possono avere un immenso valore emotivo e di documentazione per i visitatori. Le immagini ci aiutano a ricordare. Quando si arriva ad Auschwitz i visitatori devono tenere presente che entrano nel sito autentico dell'ex campo dove furono assassinate oltre 1 milione di persone. Rispettate la loro memoria".

Il complesso dei campi di concentramento di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, ricoprì un ruolo fondamentale nel progetto di "soluzione finale della questione ebraica" – eufemismo con il quale i nazisti indicarono lo sterminio degli ebrei (nel campo, tuttavia, trovarono la morte anche molte altre categorie di internati) – divenendo presto il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista. Auschwitz, nell'immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di "fabbrica della morte". Il campo venne liberato dalle truppe sovietiche il 27 gennaio 1945.

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