“Quella notte medicina di guerra, i dottori piangevano” il racconto del medico italiano a Magdeburgo
“Tra i colleghi c’era chi piangeva, chi camminava senza senso per i corridoi” così ricorda la sera dell’attentato ai mercatini di Natale di Magdeburgo Roberto Sciolan, medico italiano da tempo in Germania che la sera della strage si è ritrovato a soccorrere decine di feriti tra le centinaia arrivati in ospedale tra cui purtroppo anche una donna che è tra le cinque vittime dell’attentato.
“Quella sera sono arrivati tutti. Pure le signore della mensa: davano biscotti e cioccolata a noi e ai familiari” ha ricordato a Repubblica il medico 44enne pugliese ricostruendo quelle terribile ore che son seguite all’attacco di Taleb Al Abdulmohsen, il medico psichiatra saudita che si è scagliato con l’auto a folle velocità contro i passanti che affollavano i mercatini di Natale. Roberto Sciolan, originario di Bari, aveva già staccato dal lavoro quel venerdì sera quando è stato richiamato in ospedale con una telefonata urgente. Poco dopo sul posto sono iniziati ad arrivare i primi feriti, alcuni non gravi altri con ferite gravissime.
Alla fine di sono contati oltre duecento feriti oltre alle cinque vittime: un bambino di 9 anni e quattro donne di 45, 52, 67 e 75 anni. Nell’ospedale a nord di Magdeburgo dove lavora Sciolan ne sono arrivati molti costringendo i medici a quella che il nostro connazionale definisce “medicina di guerra”.
Tra di loro purtroppo anche una delle vittime morta successivamente. Le sue condizioni erano apparse già gravissime e i medici ne avevano dovuto disporre il trasferimento in altro ospedale più attrezzato dove però è deceduta senza più riprendersi. “Aveva tante fratture e la rottura dell’aorta, una condanna a morte. L’hanno dovuta portare in un altro ospedale. Il giorno dopo ho chiamato per sapere di lei: non ce l’ha fatta. Non riesco a ricordare il suo viso” racconta il medico, aggiungendo: “Quella notte sono rimasto fino alle 3, non ce la facevo a tornare a casa”.