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Quasi 50mila morti di malaria in più a causa del Covid: i numeri dell’Oms

L’Oms stima che la pandemia Covid-19 ha causato nel 2020 un aumento dei casi di malaria (+6%) e di morti per la malattia (+12%). La situazione maggiormente problematica in Africa.
A cura di Nico Falco
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La pandemia Covid-19 ancora in corso, travolgendo l'intero pianeta, ha avuto pesanti ripercussioni anche sulle altre malattie: per l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'interruzione dei trattamenti e della prevenzione ha portato nel 2020 ad un aumento di casi di malaria e ad un numero maggiore di morti. Nel World Malaria Report, il rapporto mondiale sulla Malaria, l'Oms ha rilevato 241 milioni di casi di malaria e 672mila morti per la malattia nel 2020, pari a 14 milioni di contagi (+6%) e 69mila morti (+12%) in più rispetto all'anno precedente.

Circa due terzi delle morti aggiuntive (47mila), ha dichiarato l'Oms in una nota, sono state collegate a interruzioni nella fornitura di prevenzione della malaria, nella diagnosi e nella cura, nel corso della pandemia. Lo scenario, ha aggiunto, "avrebbe potuto essere peggiore", perché nei primi mesi della pandemia era stato previsto un raddoppiamento dei decessi.

L'80% delle vittime sono bambini al di sotto dei 5 anni

La regione più colpita dalla Malaria resta l'Africa Subsahariana (nel 2020 ci sono stati il 95% dei casi globali e il 96% dei decessi). La stragrande maggioranza dei decessi riguarda bambini al di sotto dei 5 anni, che costituiscono l'80% dei morti di Malaria nel 2020. L'Oms fa inoltre notare che la pandemia ha avuto ripercussioni su una tendenza che era già in peggioramento da qualche anno: dal 2017 era iniziata una fase di stallo, dopo i progressi che, a partire dal 2000, avevano fatto registrare una riduzione di quasi del 30% dell'incidenza globale dei casi e un dimezzamento dei decessi.

Il vaccino anti malaria "importante strumento di prevenzione"

In questo ultimo anno, però, si registra anche un segnale positivo: l'arrivo del nuovo vaccino, che l'Oms ha raccomandato ad ottobre, costituisce "un nuovo, importante strumento di prevenzione". Inoltre, i farmaci antimalarici sono stati somministrati a 11,8 milioni di bambini in più nella subregione africana del Sahel, nel 2021 la Cina e il Salvador sono stati certificati malaria-free e in Iran il 2020 è stato il terzo anno consecutivo in cui non ci sono stati casi indigeni. "I sei Paesi della sottoregione del Grande Mekong – si legge nella nota dell'Organizzazione Mondiale della Sanità – continuano a registrare un calo impressionante del numero di casi di malaria".

La situazione però resta molto problematica in Africa, dove i fragili sistemi sanitari non hanno retto di fronte all'impatto della pandemia: risulta infatti che nel 2020, rispetto all'anno precedente, sono stati erogati almeno il 20% in meno dei test e 48 cicli di trattamento in meno.

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