Quasi 3 milioni in sciopero: così in Francia contestano la riforma delle pensioni
Non accenna a placarsi lo sciopero di massa in Francia, in protesta alla nuova riforma dell’innalzamento delle pensioni da 62 a 64 anni. Cortei e manifestazioni sono stati segnalati in oltre 250 centri del Paese, con il fermo totale di scuole, trasporti pubblici e altre attività economico-produttive, in un clima di rabbia sociale ma senza incidenti di rilievo. A Parigi qualche tafferuglio a fine manifestazione, ma senza nessun ferito e con un numero minimo di fermi, appena una trentina.
Ed è battaglia sui numeri: secondo il sindacato ‘Confederation generale du travail' la partecipazione in piazza ha coinvolto due milioni e ottocentomila partecipanti, di cui mezzo milione nella sola Parigi (Place d'Italie). Per le autorità, invece, si è trattato di 87 mila persone. Nella precedente giornata di mobilitazione, il 19 gennaio, i sindacati avevano riferito di più di due milioni di manifestanti, mentre le autorità ne avevano contati un milione.
Le parti sociali hanno già annunciato nuove agitazioni, previste per il 7 e l’11 febbraio. Obiettivo è indurre il governo a fare dietrofront sulla riforma pensionistica che sembrerebbe frutto di una decisione di Emmanuel Macron in persona: un provvedimento davvero impopolare tra i francesi. Secondo i sondaggi, infatti, il 75% dei cittadini è contrario ai cambiamenti che il presidente della Repubblica ha intenzione di introdurre.
E se il presidente insiste che la riforma è "essenziale" per "il funzionamemto futuro del sistema pensionistico", il leader della sinistra radicale francese Jean-Luc Melenchon ha dichiarato: "Stiamo assistendo a una giornata storica. Il signor Macron è sicuro di perdere", ha dichiarato.
E nonostante gli evidenti disagi al traffico (solo un treno ad alta velocità su tre in funzione e solo due linee della metropolitana senza conducente funzionanti a Parigi), i cittadini sono solidali: "Penso che sia normale che la gente protesti, che non voglia lavorare più anni, più di prima e capisco perfettamente che stiano scioperando, che siano tutti per strada, hanno ragione", dice una parigina.