Russia-Ucraina, quanti civili sono stati uccisi finora: i dati delle Nazioni Unite
Secondo le Nazioni Uniti, dallo scoppio della guerra in Ucraina due settimane fa, sono oltre 500 i civili uccisi. Per la precisione 549, mentre altri 957 sono rimasti feriti. Lo ha comunicato l'ufficio dell'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani (Ohchr). Nel bilancio di ieri si parlava di 516 vittime civili. Tuttavia i numeri potrebbero essere "significativamente più alti". Soprattutto nelle zone sotto l'assedio dell'esercito russo, come le città di Volnovakha, Mariupol e Izium.
Insomma, la guerra continua a fare moltissimi morti. "Abbiamo chiesto tutti insieme al presidente Putin di cessare le ostilità e in particolare i bombardamenti sui civili, continueremo a farlo", ha detto oggi Mario Draghi arrivando al vertice informale del Consiglio europeo a Versailles.
Intanto continuano i negoziati per assicurare dei corridoi umanitari ed evacuare i civili: nei giorni scorsi sono stati fatti diversi tentativi, ma le autorità ucraine hanno accusato i russi di aver violato il cessate il fuoco e aver bombardato i civili in fuga. "Sono venuto qui con uno scopo umanitario, per uscire dall'incontro con un corridoio umanitario da Mariupol per i civili che vogliono scappare dalla città, e con un corridoio umanitario per gli aiuti alla popolazione. Sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi. Ma con le rispettive delegazioni ci siamo confrontati su questo", ha spiegato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo i negoziati tenutisi oggi in Turchia.
"L'intero mondo deve sapere cosa sta accadendo qui", ha detto in una intervista al New York Times Serhiy Perebyinis, il marito della donna uccisa con i due figli mentre tentava di fuggire da Kiev. La foto dei corpi a terra, con le valige a fianco, ha fatto il giro del mondo, è diventata simbolo del dramma dei civili ucraini e ha innescato nuovamente le accuse della comunità internazionale contro Mosca di commettere crimini di guerra e crimini contro l'umanità per il fuoco deliberato sui civili in fuga.