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Guerra in Ucraina

Quante armi nucleari ha la Russia: il formidabile arsenale nelle mani di Putin

Più di 4mila testate efficienti, basi di lancio a Kalinkigrad, nel mezzo dell’Europa, missili ipersonici e bombe quattro volte più potenti di quelle americane. Perché la minaccia nucleare russa è più seria di quanto già pensiamo.
A cura di Fulvio Scaglione
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Missili nucleari russi in parata durante le celebrazioni del 71esimo anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale, il 9 maggio del 2016 (La Presse)

Ci sono stati due momenti, in questi giorni, in cui Vladimir Putin, in un modo o nell’altro, ha fatto allusione a una guerra nucleare. La prima volta, indirettamente, quando, il 24 febbraio, annunciando la decisione di muovere guerra all’Ucraina, disse: “Chiunque cercherà di interferire… o di creare minacce per il nostro Paese e il nostro popolo, deve sapere che reagiremo immediatamente e la conseguenza sarà qualcosa che il mondo non ha mai visto”. La seconda, più esplicitamente, ieri, 27 febbraio, quando ha citato non meglio precisate “affermazioni aggressive” da parte dei Paesi della Nato e ha ordinato la messa in stato d’allerta delle forze nucleari russe.

L'arsenale nucleare della Russia a confronto con gli USA

Sono affermazioni da non prendere alla leggera, perché la Russia, nonostante un certo disarmo realizzato negli scorsi decenni, è tuttora dotata di un formidabile arsenale nucleare, forse addirittura più vasto di quello degli Stati Uniti che, non dimentichiamolo, per la Difesa spendono più di dieci volte più della Russia. Secondo i dati più recenti, ovvero quelli forniti dalla Federation of American Scientists (un’organizzazione non profit nata per portare un contributo scientifico all’esame dei grandi problemi internazionali) Mosca può disporre di 4.477 testate nucleari efficienti, più altre 1.500 circa che però sono smantellate o in via di smantellamento, comunque inutilizzabili. Delle 4.477 testate efficienti, “solo” 1.588 sono già a disposizione delle diverse guarnigioni, mentre le altre 2.889 sono tenute di riserva. A loro volta, le 1.588 già distribuite sono divise tra missili balistici intercontinentali basati a terra (812), sottomarini lanciamissili (576) e bombardieri (200). 

Come si vede, un apparato bellico impressionante di cui bisogna però sottolineare anche un altro aspetto. Missili, sottomarini e bombardieri formano la cosiddetta “triade nucleare”. Ebbene, nel dicembre scorso il ministro della Difesa Sergey Shoigu, accogliendo Vladimir Putin all’accademia delle forze armate, sottolineò che la triade russa aveva armi ed equipaggiamenti “moderni” (ovvero di ultima generazione) all’89,1% rispetto all’86% dell’anno prima. Un rafforzamento che aveva persino superato le aspettative, visto che l’obiettivo fissato da Putin nel delineare la strategia di difesa russa era stato dell’88,3% entro fine 2021.

Le basi di lancio a Rostov, Pietroburgo e Kaliningrad

Perché il punto vero sta proprio qui, cioè nell’enorme sforzo che la Russia ha fatto, negli ultimi anni, per rinforzare ma soprattutto ammodernare il proprio arsenale. Nelle operazioni di rinforzo va contata anche la nuova disposizione degli armamenti. La Russia ha tre basi capaci di lanciare missili dotti di testate atomiche e sono in posizione strategica: a Rostov (nel Sud-Est del Paese, a stretto contatto con il Donbass e l’Ucraina), a San Pietroburgo (quindi a Ovest) e soprattutto a Kaliningrad, l’exclave russa completamente circondata da paesi della Nato. Qui sono installati i missili 9m729, quelli che dovrebbero preoccupare di più noi: a differenza dei missili balistici, fatti per volare oltre i 5 mila chilometri, questi coprono una distanza massima di 2.500 chilometri, in pratica tutta l’Europa, fino alla Spagna e all’Irlanda.

Le armi nucleari più moderne, dai missili ipersonici all’Avangard

Ma il campo in cui la Russia si è spinta più avanti, sempre in relazione alle armi atomiche, è quello dei cosiddetti “missili ipersonici”, ovvero capaci di volare a Mach 7, cioè a quasi 8.600 chilometri l’ora. La differenza, rispetto ai missili “tradizionali”, non è tanto nella velocità (un missile balistico, quando ricade verso terra, può raggiungere anche Mach 17) ma nella manovrabilità. Per non parlare, poi, di altri sistemi d’arma come l’Avangard, dove si sfiora la fantascienza. Detto in termini essenziali, si tratta di una specie di aliante ipersonico capace di viaggiare a decine di chilometri di altezza negli strati densi dell’atmosfera per poi planare all’improvviso sul bersaglio portando con sé una bomba atomica che, nel caso specifico dell’arsenale russo, potrebbe essere quattro volte più potente della più potente testata americana. Da almeno un paio d’anni, poi, i russi dispongono del sistema RS-28 Samat capace di lanciare contemporaneamente 24 alianti Avangard.

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