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Quando la Regina Elisabetta disse “Harry può morire in guerra, William no è troppo importante”

La rivelazione dell’ex comandante in capo dell’esercito britannico, sir Mike Jackson: “Fu deciso che per l’erede dell’erede al trono il rischio fosse troppo grande”.
A cura di Biagio Chiariello
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Non sempre i fratelli vengono trattati allo stesso modo, soprattutto se uno di loro è l'erede dell'erede al trono. Per questo motivo per la Regina Elisabetta, il principe Harry era spendibile: al punto da poter essere sacrificato, a differenza di William, nella guerra in Afghanistan.

La rivelazione è stata fatta dall'ex comandante in capo dell'esercito britannico, Sir Mike Jackson, che ha riferito di un colloquio svoltosi tra lui e la defunta Sovrana britannico: "I miei nipoti sono entrambi sotto le armi, perciò devono adempiere al loro dovere" disse Elisabetta II.

Tuttavia, ha aggiunto il generale oggi in pensione, "fu deciso che per William, in qualità di erede dell'erede, il rischio fosse troppo grande. Non per il fratello più piccolo, per il quale fu ritenuto accettabile". Il documentario in cui sir Jackson parla del colloquio andrà in onda a fine mese sulla rete Itv.

Elisabetta era al corrente di tutti i rischi di una missione militare in Afghanistan: "Aveva la totale autorizzazione per tutto – ha spiegato l’ex capo dei servizi segreti, sir John Scarlett -. Aveva accesso completo a una eccezionale quantità di informazioni per più tempo di chiunque altro. Era molto, molto discreta e del tutto al corrente dei dettagli. Ricordo di aver pensato: wow, sua maestà ne sa più di noi!".

Dunque Harry servì due volte al fronte , nel 2007-08 e poi nel 2012-13: occasioni nelle quali si distinse per valore e che lui ha rievocato nel suo libro di memorie, rivelando di aver ucciso personalmente numerosi talebani, che lui considerava "pezzi degli scacchi da eliminare" (frasi che hanno sollevato non poche polemiche, oltre alle minacce di ritorsione da parte dei terroristi).

William invece potè offrire solo da riservista il suo contributo alla Corona, malgrado il selettivo addestramento alla Royal Military Academy di Sandhurst.

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