Io non mi scandalizzo con chi tira in ballo la Fallaci per perorare lo scontro di civiltà, perché è quello che la Fallaci ha sostenuto nei suoi ultimi anni di vita; anche se trovo avvilente buttare nel cesso una vita dedicata all'informazione, ottima informazione, per finire con la bava alla bocca a scrivere editoriali per Il Foglio di Giuliano Ferrara; ma questo è un altro discorso e già ne parlavo qui.
Quello che vorrei sottolineare, mestamente, è l'apice (al contrario) di Oriana Fallaci durante un'intervista al New Yorker: "Se costruiscono una Moschea a Colle Val d’Elsa prima della mia morte vado a prendere l’esplosivo e la faccio saltare in aria io personalmente”.
La storia è questa: Oriana Fallaci morì il 15 settembre del 2006 e dopo sei anni di lavori, una grigliata di salsicce nel cantiere organizzata da Mario Borghezio e una testa di maiale fatta ritrovare da anonimi, il 24 ottobre 2013 la Moschea di Colle val D'Elsa venne effettivamente inaugurata.
Bene, ieri è uscito il comunicato della stessa Moschea che condanna (con durezza, ovviamente) l'attentato a Charlie Hedbo. Leggetelo, perché confrontato con le parole di Oriana Fallaci fa un certo effetto:
L'attacco terroristico di Parigi è una vergogna, è un basso livello di vile attacco. L'attacco danneggia, deforma e sfigura l'Islam e i musulmani specialmente in occidente. I primi che subiscono un danno enorme di questo attacco terroristico siamo noi, i musulmani che viviamo in europa, dove abbiamo lavorato e stiamo lavorando per l'integrazione e il rispetto reciproco tra le culture e le religioni e per la linea della moderazione. Il nostro amato profeta Muhammad ha subito torture e offese gravi e insopportabili da parte dei pagani di quraish, ma li ha perdonati tutti. Disse loro: "andate siate liberi". Non fu vendicatore né giustiziere, ma Misericordia per tutti. Purtroppo siamo impotenti e privi di ogni mezzo che possa fermare questi atti osceni e orrende violenze. Condanniamo fortemente senza limite di parole questa strage. Le nostre condoglianze al popolo francese e ai famigliari delle vittime.
Dott.Abdel Qader
Abu Sumaya
Imam di Perugia e Colle Val d'Elsa
PS. nonostante l'impegno di Gasparri, e la tenacia di Salvini, io preferisco ricordarmi la Fallaci in salute, amica di Pier Paolo Pasolini e autrice di "Lettera a un bambino mai nato". Quella Fallaci che di una strada intitolata a lei grazie alle pressioni di qualche politico annoiato, probabilmente, ne avrebbe fatto volentieri a meno.