Quando iniziano le vaccinazioni contro il Covid nel mondo e in Europa
In tutto il mondo è partita la corsa al vaccino anti Covid. In molti paesi le campagne sono già iniziate o lo faranno nei prossimi giorni, mentre altri dovranno attendere ancora prima di cominciare la distribuzione delle prime dosi, che dipenderà dai tempi di approvazione delle agenzie regolatorie nazionali ed internazionali. Ad ogni modo, entro la fine del prossimo mese di gennaio, dovrebbero partire ovunque le vaccinazioni, anche in Italia: secondo quanto previsto dal piano vaccinale elaborato dal Ministero della Salute, nel primo trimestre del prossimo anno Pfizer e Moderna, insieme, potrebbero fornire già circa 9 milioni di dosi che andrebbero in primis al personale sanitario e ultraottantenni. Ma quali sono le tempistiche negli altri Paesi?
Europa
I paesi europei, inclusa l'Italia, sono in attesa dell'autorizzazione dell'ente di regolamentazione, l'Ema, dei vaccini realizzati da Pfizer-BioNtech, Moderna e infine AstraZeneca-Oxford, passo propedeutico alla distribuzione delle prime dosi. Per quanto riguarda le tempistiche, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto che l'Agenzia europea dei medicinali ha indicato due date per il momento: il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-BioNTech e il 12 gennaio per quello Moderna. Poi partiranno le campagne nazionali, ciascuna secondo il proprio piano. La Francia, ad esempio, inizierà con i residenti delle case di riposo e gli operatori sanitari ad alto rischio con l'arrivo del primo milione di vaccini. Anche il Portogallo seguirà criteri simili, partendo da 400.000 cittadini più vulnerabili Lisbona fino a raggiungere 1 milione di persone tra gennaio e aprile.
Regno Unito
Le vaccinazioni nel Regno Unito cominceranno il prossimo martedì 8 dicembre dopo l'ok alla distribuzione arrivato in tempi record dall'Mhra, l'ente regolatore nazionale. Le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNtech, per un totale di 800mila, verranno distribuite attraverso 50 ospedali distribuiti sul territorio nazionale agli over 80, al personale sanitario e agli ospiti e ai dipendenti delle case di riposo, che anche in Gran Bretagna sono stati tra i maggiori focolai dell'infezione da Sars-CoV-2. Tra coloro che si metteranno in fila per la vaccinazione ci sono anche la Regina Elisabetta e suo marito Filippo, duca di Edimburgo, per "essere d'esempio a chi ancora non vuole farlo". Si ricorda che questo tipo di vaccino viene conservato ad una temperatura di meno 70 gradi centigradi ed una volta scongelato può durare solo 5 cinque all'interno di un normale frigorifero.
Russia
Lo avevano annunciato e così è stato: in Russia è partita ieri la vaccinazione di massa contro Covid-19 con il vaccino Sputnik V messo a punto da Mosca e registrato lo scorso agosto. Tutto è partito proprio dalla Capitale, dove il 4 dicembre il Comune ha aperto le prenotazioni online per farsi vaccinare, a partire dal giorno successivo, gratuitamente in 70 centri clinici organizzati in città. Il sito web del Comune ha tutte le spiegazioni: precedenza a chi è in prima linea, medici e personale sanitario, insegnanti e assistenti sociali tra i 18 e i 60 anni e su base volontaria. I ricercatori affermano che il vaccino è efficace al 95%, non mancando di mettere in guardia sui possibili effetti collaterali, anche se lievi e dalla durata al massimo di un paio di giorni. Saranno escluse le persone che hanno ricevuto iniezioni negli ultimi 30 giorni o che hanno avuto malattie respiratorie nelle ultime due settimane, così come quelle con determinate malattie croniche e le donne incinte o in allattamento. Ogni persona riceverà due dosi a distanza di 21 giorni l'una dall'altra.
Cina e Indonesia
Al via le vaccinazioni anche in Indonesia, che domenica scorsa ha ricevuto le prime dosi dalla Cina, dove, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero già in centinaia di migliaia le persone vaccinate. Lo ha annunciato il presidente Joko Widodo, mentre il governo prepara un programma di vaccinazione di massa. Il vaccino deve ancora essere valutato dall'agenzia alimentare e farmaceutica del paese mentre la sua amministrazione si prepara a distribuirlo in tutto il vasto arcipelago di 270 milioni di persone, ha detto Jokowi. Per quanto riguarda Pechino, invece, sono stati realizzati vari antidoti. L’azienda statale cinese Sinopharm ne sta attualmente testando due (BBIBP-CorV e New Crown Covid-19) basati su coronavirus inattivati. Durante l’estate Sinopharm ha annunciato che il governo di Pechino aveva approvato la somministrazione di entrambi i candidati vaccini su funzionari governativi, operatori sanitari e altre categorie selezionate. Secondo quanto dichiarato dal presidente di Sinopharm a novembre quasi un milione di cinesi erano stati vaccinati, mentre il 25 novembre ha annunciato di aver presentato una domanda per commercializzare i suoi vaccini nel Paese del Dragone, nonostante non siano ancora concluse le sperimentazioni in fase 3 che devono dimostrarne la sicurezza e l'efficacia.