“Quando finirà tutto questo?”, le figlie degli oligarchi russi contro Putin
La guerra si combatte anche sui profili patinati dei social. Le influencer più potenti della Russia sono quasi tutte figlie dei grandi oligarchi e dei sostenitori dello ‘zar' Vladimir Putin. Dopo due settimane di conflitto in Ucraina, sono sempre più numerose le figlie che prendono distanza dai padri e soprattutto dal presidente che oggi viene considerato ufficiosamente come un criminale di guerra. Da Sofia Abramovich, la figlia del patron del Chelsea Roman (oggi più che mai nell'occhio del ciclone) fino a Elizaveta Peskova, la primogenita del portavoce di Putin, Dmitry: le loro manifestazioni di rabbia, però, avevano immediatamente incontrato una reazione uguale e contraria. Risultato? La cancellazione dei loro post.
La protesta di Ksenija Sobchak
Ksenija Sobchak è invece tra quelle che non ha paura delle reazioni, anzi sta quotidianamente attaccando la propaganda filo-russa, ma al tempo stesso sta condannando l'atteggiamento internazionale, su tutto, la misura delle sanzioni: "Cosa state risolvendo con le sanzioni?". La presa di posizione di Ksenija Sobchak, giornalista molto attiva su Youtube, fa rumore perché suo padre è stato Anatoly Sobchak, sindaco di San Pietroburgo, morto nel 2000. Le pubblicazioni, a causa delle recenti restrizioni, sono ferme, ma Ksenija continua a parlare su Instagram:
Quando finirà tutto questo? Ho sentito dire che finirà in aprile. […] Youtube ha limitato la monetizzazione, ma a chi giova tutto questo, mi chiedo? In che modo questo aiuterà a fermare ciò che sta accadendo? […] L'opportunità per i giornalisti di svolgere onestamente il proprio lavoro, di coprire ciò che sta accadendo, di pagare i propri dipendenti, non è più possibile. Ci sono media che non possono più trasmettere né via radio né via carta stampata, non potranno fare soldi sul web, a meno che non cerchino il supporto di donazioni o altre integrazioni, qualcosa di molto difficile nell'attuale situazione economica. […] Le sanzioni non dovrebbero colpire i civili. Lo ha detto l'Onu. Rileggi questa frase: ‘Le sanzioni non dovrebbero colpire i civili". E pensa.
La guerra tra Ucraina e Russia si combatte da 16 giorni. La tregua è una chimera: Mosca ha attaccato la parte Ovest del paese con bombe che sono arrivate su Lutsk. A Mariupol, dove ci sono bombardamenti ogni mezz'ora, è tragedia umanitaria. Gli obitori sono pieni e i corpi sono stati seppelliti nelle fosse comuni. Le immagini scioccanti hanno fatto, ieri, il giro del mondo.