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Quali sono i sei nuovi Paesi che entreranno nei Brics da gennaio

L’alleanza economica contro il dollaro guidata da Cina e Russia si allarga a sei nuovi Paesi, che entreranno nel gruppo a partire dal prossimo gennaio: “Ci sarà un’altra fase di ampliamento”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I Brics non saranno più cinque, ma undici. Il gruppo di economie mondiali emergenti nato all'inizio degli anni duemila e divenuto via via meno influente, sta per allargarsi in maniera corposa, prevedendo l'ingresso di sei nuovi Paesi di grande importanza a livello globale. Il tentativo, soprattutto da parte di Cina e Russia, è quello di rilanciare l'alleanza economica per competere con l'Occidente e con il dollaro. Al momento, i cinque Paesi Brics sono Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, da cui deriva – appunto – la sigla. Al termine dell'incontro dei Paesi emergenti – il summit si è tenuto in questi giorni a Johannesburg, in Sudafrica – è arrivato l'annuncio ufficiale: a partire dal primo gennaio 2024, entreranno nei Brics anche Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.

Parliamo di tre grandi economie del Medio Oriente, del secondo Paese sudamericano per estensione e di due Stati Nordafricani molto vicini all'Europa (e all'Italia, soprattutto). I Paesi Brics si sono accordati sui criteri di ingresso per i nuovi membri, ha spiegato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa in una conferenza stampa conclusiva sulla "presentazione della dichiarazione del vertice".

A partire dal primo gennaio, con l'ingresso dei sei nuovi Paesi, i Brics "rappresenteranno il 36% del Pil mondiale e il 47% della popolazione dell'intero pianeta – ha detto il presidente brasiliano Lula da Silva – A questa prima fase se ne aggiungerà un'altra di ulteriore ampliamento". Non si sa ancora, però, chi altro potrebbe entrare nel club dei Paesi emergenti e con quali tempistiche. L'allargamento "rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione dei Paesi emergenti e in via di sviluppo", ha commentato il presidente cinese Xi Jinping, esprimendo soddisfazione per gli accordi raggiunti.

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