Quali sono i punti su cui c’è accordo nei negoziati tra Russia e Ucraina, secondo la Turchia
La ripresa dei negoziati di pace tra le delegazioni di Russia e Ucraina riprenderanno già lunedì 21 marzo, nel solito formato in video collegamento che già si è visto nei precedenti round dopo l’iniziale contatto diretto in Bielorussia. Lo rendono noto fonti di Kiev. Un prosieguo delle trattative che fan ben sperare almeno per il raggiungimento di un cessate il fuoco temporaneo, dopo la precaria intesa sui corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dalla città sotto assedio dei russi. Le due delegazioni avrebbero fatto notevoli passi avanti trovando un accordo di massima su diversi punti chiave della trattativa, secondo quanto afferma la diplomazia turca che è in contatto con entrambe le delegazioni.
I sei punti chiave dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina
Secondo il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, "non è facile arrivare a un'intesa mentre la guerra è in corso, i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo" e c'è stata una crescente "convergenza" tra Mosca e Kiev. Russia e Ucraina "hanno quasi raggiunto un accordo" su quattro punti critici di un potenziale accordo di pace. "Su temi importanti, argomenti critici, c'è una convergenza tra le due parti", ha detto Cavusoglu al quotidiano turco Hurriyet, assicurando che “Soprattutto sui primi quattro punti vediamo che hanno quasi raggiunto un accordo”. A chiarire i punti ci ha pensato invece il portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin secondo il quale sono sei i punti chiave dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina.
Ankara: "Accordo tra Kiev e Mosca su quatto punti"
Le delegazioni di Kiev e Mosca stanno negoziando su sei punti: neutralità, disarmo e garanzie di sicurezza dell’Ucraina, la cosiddetta “de-nazificazione”, la rimozione degli ostacoli all’uso della lingua russa in Ucraina, lo status della regione separatista del Donbass e lo status della Crimea. Secondo Ankara, che ha ospitato la scorsa settimana ad Antalya i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, ci sarebbe un accordo di massima sui primi quattro punti e cioè sulla dichiarazione di neutralità di Kiev e sull'abbandono della sua idea di adesione alla NATO, la "smilitarizzazione" dell'Ucraina in cambio di garanzie di sicurezza, ciò che la Russia chiama "denazificazione" e la revoca delle restrizioni sull'uso del russo in Ucraina. L'Ucraina invece ha escluso in qualsiasi circostanza di voler fare concessioni territoriali alla Russia e ha affermato che i negoziati sulle aree sequestrate da Mosca prima di quest'anno richiederebbero colloqui separati tra Zelensky e Putin.
Zelensky: "Nessun compromesso su sovranità e integrità territoriale"
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha spiegato di essere pronto a trattare anche personalmente con Putin perché “Dobbiamo usare qualsiasi formato, qualsiasi chance di trattativa”, ma ha avvertito che ci sono "compromessi" che non possono essere fatti nei negoziati con la Russia come su sovranità e integrità territoriale. Per Volodymyr Zelensky le dichiarazioni di Vladimir Putin che la guerra in Ucraina ha lo scopo di "denazificare" il Paese sono "ridicole". "Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi" aveva affermato nei giorni scorsi il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak ai media polacchi. "La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Pase. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato", aveva aggiunto il consigliere di Zelensky.