Quali nuove armi chiederà Zelensky agli alleati per difendere l’Ucraina dagli attacchi russi
Nuove armi e più sofisticate.
È questa la richiesta che verrà avanzata oggi dal presidente ucraino Zelensky ai leader del G7, che alle 14 si riuniranno virtualmente per una riunione d'emergenza, per far fronte alla minaccia russa dopo gli attacchi di ieri su Kiev e altre città, tra cui Leopoli, Dnipro e Zaporizhzhia, come risposta di Vladimir Putin al colpo al ponte di Kerch, che unisce la Russia alla penisola di Crimea.
In totale, 19 persone sono morte e altre 105 sono rimaste ferite in seguito alla pioggia di missili caduta sulle città ucraine.
Zelensky è dunque pronto a chiedere un cambiamento profondo nel sostegno occidentale, che secondo Kiev è costantemente in ritardo rispetto alle necessità dell'Ucraina di difendere il suo territorio e la sua gente.
"Abbiamo a che fare con dei terroristi – ha ripetuto ieri il presidente ucraino in uno dei video messaggi publicati sui suoi account social -. Hanno due obiettivi: le infrastrutture energetiche e le persone".
D'altronde, anche il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato gli attacchi di ieri affermando che "siamo in presenza di un cambiamento profondo della natura del conflitto".
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, si è detto "profondamente scioccato" dagli attacchi, ha riferito il suo portavoce, aggiungendo: "Questo costituisce un'altra inaccettabile escalation della guerra e, come sempre, i civili stanno pagando il prezzo più alto".
Ma di quali armi parla Zelensky, nello specifico?
Nella sua "lista dei desideri", così come l'ha chiamata il quotidiano inglese The Guardian, ci sono in primis sistemi antiaerei e missili a lungo raggio.
Lunedì la Germania ha annunciato che avrebbe accelerato la consegna di un sistema di difesa aerea a infrarossi chiamato Iris-T, affermando che la prima di quattro batterie sarebbe arrivata entro pochi giorni.
Anche gli Stati Uniti hanno promesso due sistemi avanzati di difesa aerea terrestre a corto e medio raggio (Nasams) a luglio e un funzionario della difesa statunitense ha detto al Washington Post che dovrebbero arrivare entro poche settimane.
Proprio Zelensky, dopo gli attacchi di ieri, ha pubblicato un tweet nel quale ha spiegato di aver parlato con la controparte americana, Joe Biden: "La difesa aerea è attualmente la priorità numero 1 nella nostra cooperazione in materia di difesa – ha scritto -. Abbiamo anche bisogno della leadership degli Stati Uniti con la posizione dura del G7 e con il sostegno della nostra risoluzione [dell'assemblea generale delle Nazioni Unite]".
Dopo la telefonata tra i due, la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione in cui si afferma che Biden "si è impegnato a continuare a fornire all'Ucraina il supporto necessario per difendersi, compresi i sistemi avanzati di difesa aerea", ma non è chiaro se si riferisse ai Nasams già promessi.
La risposta potrebbe arrivare già nelle prossime ore, non solo dalla riunione del G7 ma anche da Bruxelles, dove il ministro della Difesa Usa, Lloyd Austin, e il capo di Stato maggiore, Mark Milley, guideranno il summit dei circa 50 Paesi che hanno accettato di inviare armi alla resistenza ucraina.