L’ammiraglio Di Paola spiega perché Putin usa missili ipersonici nei bombardamenti in Ucraina
Nelle scorse ore la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico contro l’Ucraina colpendo decine di città e facendo morti e feriti. Un bombardamento su larga scala che non si vedeva da tempo, usando anche missili ipersonici Kinzhal. Ma Quale potrebbe essere il segnale dietro la nuova offensiva missilistica di Putin in Ucraina? “In attesa di una offensiva di terra annunciata ma che per ora non c’è stata, i nuovi bombardamenti russi in Ucraina sembrano avere due scopi principali: sono da un lato un modo per ridurre la logistica ucraina e dall’altro un modo per cercare di indebolire la resistenza ucraina” lo ha spiegato Fanpage.it l’ammiraglio Giampaolo Di Paola già capo di stato maggiore della difesa ed ex presidente del comitato militare della NATO.
Ammiraglio, che significato hanno questi bombardamenti russi delle ultime ore con decine di città colpite, non solo nell'Est del Paese, mentre continua la grande battaglia per il controllo di Bakhmut.
Non mi sembra sia qualcosa di nuovo. Il punto di forza delle capacità militari russi è sempre stata l’artiglieria, sia con i lunghi calibri sia con i missili e razzi. Lo hanno sempre fatto solo che negli ultimi tempi si stavano concentrando soprattutto sul fronte orientale ma, avendo avuto pochi successi e trovandosi in una posizione quasi di stallo sul fronte del Donbass, i russi hanno ripreso questa attività accentuando la battaglia dei bombardamenti in profondità. Quindi in attesa di una offensiva di terra annunciata ma che per ora non c’è stata, i nuovi bombardamenti russi sembrano avere due scopi principali: da un lato sembrano un modo per ridurre la logistica ucraina e dall’altro un modo per cercare di indebolire la resistenza della popolazione ucraina, anche se io credo che sia escluso visto quello che hanno sofferto fino adesso.
Secondo Kiev, Mosca ha lanciato oltre ottanta razzi, tra cui diversi missili ipersonici che la contraerea di Kiev non è in grado di intercettare, neanche con l’aiuto occidentale.
Certamente i razzi ipersonici, allo stato attuale, sono praticamente non abbattibili perché nessuno, neanche l’Occidente, ha ancora sviluppato delle difese contro questa nuova generazione di armi che sta arrivando sul teatro di guerra in Ucraina ora. Peraltro si tratta di missili molto costosi e gli stessi russi credo ne abbiano in quantità limitata. Li usano ma non ne hanno una quantità tale da poterne fare largo uso mentre di proiettili di artiglieria ne hanno a tonnellate. Quindi credo che il loro uso sia più una strategia russa per mostrare di poter reagire alle armi occidentali consegnate a Kiev.
Nonostante i bombardamenti, Zelensky ha ribadito che non negozierà con Mosca sino a quando le forze russe rimarranno sul territorio ucraino.
Zelensky credo non abbia altra linea di azione, ha un Paese invaso e distrutto, decine di migliaia di morti, milioni di concittadini sfollati e se è arrivato questo punto è chiaro che ora per sedersi a un tavolo deve puntare su un cambiamento sul campo di battaglia a suo favore. Con l’inizio delle trattative, infatti, la situazione sul terreno si congela e quindi ora significherebbe premiare Putin che del resto finora non ha mostrato nessun segno di essere pronto al dialogo. Tutti vorrebbero la pace ma il problema è capire quando, con la pace ora Putin si terrebbe quello che ha conquistato. Quindi oggi sarebbe una pace ingiusta perché un cessate il fuoco premierebbe l’invasore con la linea di contatto che diventerebbe un confine perenne come accaduto ad esempio in Corea.
La lenta avanzata nel Donbass e la conquista di Bakhmut non rischia di avvantaggiare Putin?
Lo potrebbe avvantaggiare perché potrebbe dire ‘abbiamo preso un centro importante’ ma per prendere quel territorio, ammesso che lo riesca a conquistare tutto, si sarà svenato e avrà perso talmente tanti uomini e mezzi che non avrà più la forza propulsiva per continuare. Quindi Bakhmut diventerebbe la presa di una città singola che non cambia niente, con gli ucraini che semplicemente sposterebbero la linea difensiva qualche chilometro più a ovest. Al momento non sembrano esserci le condizioni per i russi perché possano continuare l’offensiva. Potrebbe essere una vittoria di Pirro. Putin vincerebbe una battaglia in cui si è dissanguato senza avere più la forza per sfruttare il vantaggio di quella conquista.
La Russia intanto sta aumentando la sua flotta nel Mediterraneo con nuove navi in arrivo. Non si rischia di aumentare la possibilità di incidenti con uno scontro nel Mediterraneo?
È chiaro che quando ci sono tante navi che sono vicine e che si controllano a vicenda con dimostrazioni in mare il rischio di incidente c’è sempre. Ma sia da parte occidentale sia da parte russa non credo ci sia la volontà di cercare l’incidente e non credo che questo avverrà. È una dimostrazione di presenza e di forza. Del resto essendo la flotta russa imbottigliata nel Mar nero, in quanto la Turchia non fa passare più nessuno dal Dardanelli, e avendo i russi basi navali importanti in Siria, l’unica soluzione e far arrivare navi dal mare del Nord. È un modo da parte russa di fare vedere all’Occidente di non essere in difficoltà e di poter proseguire le operazioni anche lontano dalla Russia ma anche di distrarre l’attenzione da quanto sta accadendo in Ucraina dove dal punto di vista militare le cose non stanno andando bene.