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Guerra in Ucraina

Qual è il bilancio della prima fase dell’offensiva ucraina secondo il professor Breccia

Il professor Gastone Breccia: “Al momento gli ucraini stanno attaccando sull’asse nord-sud impegnando solo due brigate sulle dodici a loro disposizione. Non si può escludere che la puntata offensiva principale venga prossimamente lanciata altrove”.
Intervista a Gastone Breccia
Storico, analista militare
A cura di Davide Falcioni
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"Siamo ancora nei primi giorni della controffensiva condotta dall'Ucraina e non sappiamo se ci sarà una svolta nella guerra, ma vediamo che gli ucraini avanzano e liberano territorio". A dirlo oggi il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Bruxelles alla vigila della Ministeriale Difesa, sottolineando che i progressi fatti al fronte dalle forze di Kiev dimostrano che gli aiuti dei Paesi Nato "fanno la differenza" sul campo di battaglia.

Ma siamo sicuri che l'offensiva ucraina sia entrata davvero nella sua fase principale, e che la direttrice scelta da Kiev sarà quella nord-sud? A giudicare dalla conquista del piccolo villaggio di Makarivka così sembrerebbe. Tuttavia alcuni dettagli dimostrano che non è ancora detto che andrà davvero così: l'Ucraina, infatti, sta impiegando in quel settore del fronte solo due brigate delle dodici di cui dispone, un sesto del potenziale complessivo. Non è escluso, quindi, che nei prossimi giorni o  settimane Kiev possa lanciare un altro attacco, ben più determinato, su un altro settore del fronte. A spiegarlo a Fanpage.it il professor Gastone Breccia, storico ed analista militare.

Gastone Breccia
Gastone Breccia

Qual è il bilancio di questa prima settimana di offensiva ucraina?

Il punto focale dell'offensiva in questo momento è il villaggio di Makarivka, che è stato conquistato dagli ucraini e da dove le truppe stanno cercando di spingersi verso sud, lungo l'asse che conduce a Mariupol, città ancora piuttosto lontana. Negli ultimi giorni non sono stati compiuti grandi progressi e mi sembra si stia confermando un atteggiamento molto cauto, visto che i rischi di perdite di uomini e mezzi sono alti. Il "fissaggio" di forti unità russe attorno a Makarivka potrebbe essere una manovra difensiva prima di una più robusta puntata offensiva da Vasylivka a Melitopol, lungo la M-18. Melitopol, come obiettivo strategico, vale quanto Mariupol: la sua caduta (o meglio la caduta dell'una o dell'altra) in mano ucraine significherebbe l'interruzione del "ponte terrestre" tra la Crimea e il Donbass, che è il solo vero risultato ottenuto dai russi fin qui. Proprio per questo non credo sarà facile…

La risposta russa qual è stata finora?

I russi hanno tentato un contrattacco a Makarivka con la 127esima divisione di fucilieri motorizzati: parliamo di 4-5mila uomini impegnati in un settore specifico che però al momento sono stati respinti con successo. Secondo la propaganda putiniana i russi avrebbero distrutto già centinaia di carri armati: i numeri sono ovviamente molto più contenuti, però effettivamente sono state registrate delle perdite soprattutto a causa delle mine. Se ne parla troppo poco, ma il terreno è disseminato da queste armi, costringendo gli ucraini ad avanzare con prudenza: le strade vanno prima bonificate, poi percorse. Ciò rallenta significativamente l'avanzata di Kiev.

Lei ci ha più volte spiegato che la controffensiva ucraina può contare di diverse opzioni d'attacco. È possibile, quindi, che quella attualmente in corso sia una "finta", cioè che l'operazione più importante verrà lanciata in un altro settore del fronte?

Sì, è possibile. Al momento gli ucraini in questo settore stanno impegnando solo due brigate sulle dodici a loro disposizione: parliamo di circa un sesto del potenziale. Insomma, non solo non si può escludere che questa sia una "finta", ma trovo che sia assolutamente probabile che la puntata offensiva principale venga prossimamente lanciata altrove. Ciò non toglie comunque che questa puntata a Makarivka sia decisamene impegnativa, avendo attirato riserve russe tra le quali la 127esima di fucilieri motorizzati di cui parlavamo pocanzi. Non solo: i russi hanno fatto saltare la diga sul fiume Mokry Yaly, a sud di Blahodatne, nella speranza di rallentare l’avanzata nemica. Evidentemente Mosca è molto preoccupata da questo attacco di Kiev.

Perché le  due città chiave della puntata offensiva ucraina potrebbero essere Volnovacha e Rozivka?

Una premessa: queste due città sono ancora molto lontane dal fronte, ma si tratta di due importanti centri di comunicazione. Se, e sottolineo "se", l'offensiva ucraina dovesse svilupparsi lungo la direttrice che punta su Melitopol e Mariupol le due cittadine di Volnovacha e Rozivka sarebbero tra gli obiettivi fondamentali. Nella prima transita una strada che scende dritta a Mariupol, mentre a Rozivka c'è una "strada di arroccamento" che servirebbe ai russi per spostare riserve nelle zone minacciate del fronte. Tagliare quella strada li metterebbe in guai seri: uno dei problemi dei russi, infatti, è sempre stato riuscire a spostare adeguatamente truppe. Prendere il controllo di quella via di comunicazione renderebbe loro la vita ancor più difficile.

Cerchiate di nero le due città di Volnovacha e Rozivka
Cerchiate di nero le due città di Volnovacha e Rozivka

Quanto tempo avranno gli ucraini per conseguire dei risultati apprezzabili nella loro controffensiva?

Dipenderà da quando decideranno di lanciare l'attacco vero e proprio: da quel momento in poi avranno pochi giorni a disposizione prima che  russi riescano a tamponare la falla, sempre che si apra davvero questa falla. Ricordo che la puntata offensiva a Makarivka è solo una delle almeno tre in corso: gli ucraini stanno continuando ad attaccare anche a Bachmut e a Orechov, nell'oblast di Zaporizhzhia. Quando decideranno di fare sul serio dovranno concentrare il grosso delle truppe in un settore specifico a fare molto in fretta. Non credo comunque che il volume degli attacchi ucraini aumenterò in modo significativo nei prossimi giorni: sono convinto invece che vorranno continuare a saggiare e logorare i russi ancora per un po'.

Questa volta ad attaccare sono gli ucraini, mentre i russi sono sulla difensiva…

Normalmente chi attacca deve disporre di un vantaggio locale di almeno tre a uno, mentre chi difende può restare al riparo nelle trincee, dietro ai campi minati e attendere le mosse del nemico. Il problema per i russi è che devono difendere un fronte molto esteso, lungo centinaia di chilometri. Chiaramente anche loro hanno individuato le poche zone da proteggere meglio ma è solo in una di loro che, quando sarà il momento, dovranno inviare le riserve migliori, distanti decine o centinaia di chilometri di distanza. L'errore che non devono commettere i russi è quello di non spedire le riserve in luoghi sbagliati; gli ucraini, invece, fanno bene a creare confusione e disorientamento non esplicitando ancora il punto esatto della controffensiva.

Alcuni mezzi corazzati ucraini, tra i quali un Leopard, distrutti nel villaggio di Mala Tokmachka
Alcuni mezzi corazzati ucraini, tra i quali un Leopard, distrutti nel villaggio di Mala Tokmachka

In questa fase gli ucraini stanno utilizzando tutto il potenziale delle armi occidentali o le stanno conservando in vista dei prossimi sviluppi?

Per il momento gli ucraini stanno impiegando moti Himars e missili Cruise inglesi, ma indicativamente un sesto delle altre armi e dei carri armati ricevuti dall'Occidente. Non è un caso che si parli di pochi Leopard A2 e Bradley distrutti. Se i numeri fossero più alti certamente i russi mostrerebbero ogni giorno nuove immagini a tutto il mondo. Invece le foto e i video che circolano sono sempre gli stessi da giorni. Questo significa che le perdite sono piuttosto basse.

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