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Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo

Qatargate, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Kaili è stata scarcerata: andrà ai domiciliari

Eva Kaili andrà ai domiciliari con il braccialetto elettronico, dopo aver passato quattro mesi in un carcere appena fuori Bruxelles. “Esce di prigione a testa alta e con dignità, non ha confessato reati che non ha commesso, lotterà per la sua innocenza fino alla fine”, ha commentato il suo avvocato.
A cura di Annalisa Girardi
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Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento europeo, è stata rilasciata. Andrà ai domiciliari con il braccialetto elettronico, dopo aver passato quattro mesi nel carcere di Haren, appena fuori Bruxelles. Era stata arrestata lo scorso 9 dicembre nell'ambito dell'inchiesta Qatargate, lo scandalo di corruzione che aveva travolto diversi funzionari e deputati europei. "Non farò altri commenti, a parte il fatto che questa era una decisione logica per prendere la quale c'è voluto troppo tempo", ha commentato il suo avvocato, Sven Mary, confermando l'avvenuta scarcerazione.

"Eva Kaili uscirà di prigione, sarà agli arresti domiciliari in Belgio e verrà posta sotto sorveglianza elettronica. Il giudice istruttore ha appena preso la decisione", ha fatto sapere la procura federale. Era l'ultima degli imputati ancora in carcere: la scorsa settimana, infatti, erano stati rilasciati sia l'ex europarlamentare Antonio Panzeri, che il deputato europeo belga Marc Tarabella. A febbraio scorso erano stati rilasciati anche Francesco Giorgi, compagno di Kaili ed ex assistente parlamentare di Panzeri, e Niccolò Figà Talamanca, direttore generale della Ong No Peace Without Justice. Quest'ultimo però, a differenza di tutte le altre persone coinvolte, era stato liberato senza condizioni.

In questo momento sono quindi agli arresti domiciliari Kaili, Giorgi, Panzeri, Tarabella e Andrea Cozzolino, eurodeputato sospeso dai socialisti, che si trova ancora a Napoli. Le autorità del Belgio hanno richiesto la sua estradizione, ma il giudice partenopeo ha rinviato l'esame al 6 maggio. Per quanto riguarda Kaili, nei mesi di detenzione l'eurodeputata greca aveva criticato duramente il sistema giudiziario belga, soprattutto per il fatto che per diversi mesi le fosse stato impedito di vedere la figlia di appena due anni.

"Eva Kaili esce di prigione a testa alta e con dignità, non ha confessato reati che non ha commesso, lotterà per la sua innocenza fino alla fine", ha commentato un altro dei legali dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Michalis Dimitrakopoulos.

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