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Putin vince di nuovo le elezioni in Russia con 48% dei consensi, ma è exploit del Partito comunista

Russia Unita, il partito vicino a Vladimir Putin, ha vinto ancora le elezioni parlamentari in Russia con il 48% dei consensi, tuttavia in calo rispetto al 54% delle preferenze registrato nel 2016. Boom senza precedenti del partito comunista che raddoppia i voti passando dal 13% del 2016 a quasi il 25%. Denunciate migliaia di irregolarità.
A cura di Ida Artiaco
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Il partito del presidente russo Vladimir Putin ha vinto, di nuovo, le elezioni parlamentari, che si sono svolte tra venerdì e domenica sera senza grosse sorprese. Secondo i risultati preliminari, con quasi l'80 per cento dei voti scrutinati, il partito Russia Unita ha infatti ottenuto il 48 per cento delle preferenze e la maggioranza dei seggi (in totale 450) della Duma, la camera bassa del parlamento russo, in calo tuttavia rispetto al 54% delle preferenze registrato nel 2016. La "responsabilità" è, ed è questa la novità più importante di quest'anno, del boom senza precedenti del partito comunista, che raddoppia i voti passando dal 13% del 2016 a quasi il 25%, seguito dal Partito Liberal-Democratico con il 7,6  per cento e dal partito di centrosinistra Russia Giusta con il 7,4 per cento.

Le denunce di brogli e irregolarità

La vittoria del partito di Putin, al potere da ormai 20 anni, era stata data per scontata, non solo per la dura campagna di repressione portata avanti nel corso dell'anno, in particolare quando lo scorso giugno il movimento politico di Alexei Navalny è stato dichiarato illegale da un tribunale di Mosca perché considerato “estremista”, ma anche per i presunti brogli che pure non sono mancati. Già prima della chiusura dei seggi, domenica sera, i partiti di opposizione avevano segnalato alla polizia e alla commissione elettorale molte irregolarità tra cui la presenza, in molti seggi, di un numero di voti e di schede elettorali maggiore rispetto al numero di elettori. Ci sono state anche segnalazioni di violazioni tra cui la compravendita di voti e una sorveglianza piuttosto lasca delle schede all’interno dei seggi elettorali. L'Ong Golos, che monitora il corretto svolgimento del processo elettorale, ha tracciato migliaia d'infrazioni, ma è stata bollata come "agente straniero" e accusata di voler screditare le elezioni. La stessa Russia Unita ha parlato questa mattina di "una vittoria convincente e pulita" e rinnegato ogni violazione sostanziale che avrebbe potuto influenzare il risultato elettorale.

Perché c'è stato il boom del partito comunista

Proprio Navalny, che al momento sta scontando una pena detentiva per violazione della libertà vigilata, sarebbe stato tra i responsabili dell'exploit del partito comunista alle elezioni. Il dissidente, infatti, aveva fatto un appello per un "voto intelligente", puntando sugli esponenti comunisti nei collegi uninominali, essendo quelli che avevano le maggiori probabilità di battere il candidato di Russia Unita. "Oggi è il giorno in cui il vostro voto conta davvero. Non siate pigri, per favore. Cercate il nome del candidato appoggiato dallo Smart Voting nella vostra circoscrizione, controllate i patronimici e il cognome. Votate. Convincete qualcun altro a fare lo stesso. Condividete questo post o scrivetene uno vostro. E buona fortuna a tutti noi", aveva scritto su Instagram. Resta il fatto che per molti sostenitori di Putin, il 68enne rimane una figura popolare, a cui viene attribuito il merito di essersi opposto all'Occidente e di aver ripristinato l'orgoglio nazionale.

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