Putin umiliato dal premier armeno: non firma nota congiunta e non si fa fotografare vicino a lui
Attimi di tensione a Yerevan, dove si è svolto nelle scorse ore il summit dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Otsc), tra l’Armenia, la Bielorussia, il Kazakistan, il Kirghizistan, il Tagikistan e la Russia.
Proprio dal leader del Paese ospitante, l'Armenia, è arrivato un doppio smacco nei confronti del presidente Putin, apparso molto seccato da quanto successo.
Non solo il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha fatto di tutto per non fermarsi accanto al leader del Cremlino nella foto di rito dell'incontro, prendendo platealmente e fisicamente le distanze da lui, ma, a conclusione del vertice, non ha neppure firmato la dichiarazione finale congiunta.
E tutto è stato ripreso in un video che ha immediatamente fatto il giro dei social network. Nelle immagini in questione, si vede Pashinyan chiudere il vertice affermando: "Chiudo la riunione, grazie mille. Grazie mille!", senza però apporre la propria firma sul documento.
A quel punto, si vede anche Putin lasciare cadere la penna sul tavolo con uno scatto d'ira e il bielorusso Lukashenko spalancare le braccia choccato.
L'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva è un'alleanza militare creata nel maggio del 1992 da sei nazioni appartenenti alla Comunità degli Stati Indipendenti.
È "deprimente che gli alleati del Otsc non siano stati in grado di contenere l’aggressione azera", ha commentato il primo ministro armeno riferendosi ad alcuni scontri verificatisi a settembre al confine. In quella occasione l’Armenia aveva accusato l’Azerbaijan di aver occupato una porzione del suo territorio, e aveva chiesto l’intervento militare di Mosca.
La Russia era intervenuta diplomaticamente, ma per Pashinyan non era evidentemente abbastanza, così durante l’incontro con Putin e gli altri leader del Otsc ha manifestato pubblicamente il suo disappunto.