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Guerra in Ucraina

Putin torna a parlare e accusa l’Occidente: “Vogliono allungare la guerra, Ucraina carne da cannone”

Vladimir Putin torna a parlare in pubblico e accusa gli Stati Uniti e i suoi alleati: “Vogliono conflitti per mantenere la propria egemonia e per questo hanno preparato per l’Ucraina un futuro da carne di cannone”. Intanto, gli occhi sono puntati sulla Crimea e la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
A cura di Ida Artiaco
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Vladimir Putin (Adam Berry/Getty Images)
Vladimir Putin (Adam Berry/Getty Images)
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"L'Occidente ha bisogno di conflitti per mantenere la propria egemonia e per questo hanno preparato per l'Ucraina un futuro da carne di cannone".

È tornato a parlare in pubblico il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha fatto nel corso della conferenza sulla sicurezza internazionale che si sta tenendo a Mosca, accusando ancora una volta gli Stati Uniti e i loro alleati, come riporta l'agenzia di stampa Tass.

"La situazione in Ucraina suggerisce che gli Stati Uniti stanno cercando di allungare i tempi di questo conflitto", iniziato secondo il capo del Cremlino "in piena ottemperanza dello statuto Onu", mentre lo stesso Putin esorto a "ripristinare il rispetto del diritto internazionale", a rafforzare le posizioni delle Nazioni Unite e delle altre piattaforme di dialogo.

E sempre contro Washington, ha definito la visita della speaker della Camera, Nancy Pelosi, a Taiwan, "una provocazione accuratamente pianificata" sempre per minare l'equilibrio internazionale e "destabilizzare il mondo".

Gli obiettivi della guerra secondo Putin

Putin è tornato a parlare anche di obiettivi dell'operazione speciale in Ucraina.

"Gli obiettivi sono definiti chiaramente: garantire la sicurezza della Russia e dei nostri cittadini e proteggere gli abitanti del Donbass dal genocidio", ha precisato.

Come sta andando la guerra in Ucraina secondo l'Intelligence inglese

Intanto, la guerra in Ucraina continua anche sul campo.

Secondo l'ultimo aggiornamento della situazione fornito dal Ministero della Difesa britannico, la flotta russa presente nel Mar Nero è "in difficoltà" e non riesce "ad esercitare un controllo efficace", limitandosi ad operazioni di pattugliamento.

L’efficacia limitata della flotta russa mina la strategia di invasione da parte di Mosca "anche perché la minaccia nelle acque di Odessa è stata largamente neutralizzata", dalle forze ucraine, spiega ancora il report. "Questo significa che l’Ucraina può dirottare le proprie risorse per contrastare gli attacchi di terra da parte dei russi", si legge ancora il ministero della Difesa britannico.

Occhi puntati si Crimea e Zaporizhzhia

Nelle ultime ore gli occhi sono puntati soprattutto su due aree dell'Ucraina del Sud.

La prima è la Crimea dove sono state registrate una serie di esplosioni in una base militare vicino alla città di Dzhankoi.

Mentre Kiev accusa Mosca di aver iniziato in questo modo l'inizio della "demilitarizzazione" della penisola, dall'altro lato il capo del Mejlis del popolo Tataro di Crimea, Refat Chubarov, ha affermato che un magazzino di munizioni russo nella base di Dzhankoi è stato colpito.

Intanto, l'AIEA, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, sta preparando la sua visita alla centrale nucleare Zaporizhzhia, dopo l'allarme scattato in seguito ai bombardamenti della scorsa settimana.

"In stretto contatto con l'Aiea, il segretariato generale dell'Onu ha valutato che in Ucraina ha la logistica e le capacità di sicurezza per sostenere la missione dell'agenzia da Kiev all'impianto nucleare di Zaporizhzhia", ha assicurato il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric a proposito della missione dell'Agenzia per verificare le condizioni della centrale, assicurazione che però è stata respinta da Mosca.

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