Putin sta facendo combattere la guerra in Ucraina alle minoranze etniche delle campagne russe
L'esercito russo è principalmente formato da contadini. Secondo quanto riporta Kamil Galeev, giornalista russo indipendente parte del Wilsow Center, un ente di ricerca che si occupa di politica e diritti umani, la maggior parte dei soldati arruolati dalla Russia è parte di una minoranza etnica. Un dato che si intreccia sensibilmente alla condizione di povertà nelle campagne della Federazione Russa.
L'esercito è composto da una folta rappresentanza di Daghestani. In un elenco fornito dal ricercatore sui soldati feriti nell'ospedale di Rostov, appare spesso il nome "Magomed", diffusissimo nella piccola area della Federazione Russa che raccoglie decine di minoranze etniche diverse. Ad attirarli nelle file dell'esercito russo, la promessa di un compenso modesto che però per loro rappresenta una ricchezza mai vista prima. L'oblast di Astrakhan, per esempio, è composta da un 14,8% di popolazione kazaka. Qui, per esempio, sono loro i più arruolati nelle file di Mosca. "Sono i più poveri, per questo facilmente arruolabili – spiega il giornalista -. Non hanno prospettive di mobilità sociale e sono disprezzati dalla maggioranza russa e dalle altre etnie presenti sul territorio".
In quest'area specifica della Russia, la minoranza kazaka rappresenta la classe contadina che non ha potere d'acquisto. Sono esclusi dalle minoranze turche e musulmane, pure presenti ad Astrakhan. Secondo fonti ufficiali, da qui vengono la maggior parte delle vittime militari registrate sul suolo ucraino. L'esercito russo, soprattutto in questa fase del conflitto, è composto principalmente da poveri e da minoranze etniche. Per far parte delle forze armate russe, bisogna arruolarsi firmando un vero e proprio contratto. "Chi fa parte di una classe sociale benestante ha i mezzi per comprendere cosa comporti un contratto – spiega Galeev – e ha quindi modo di chiamare gli avvocati in caso di illecito o difensori dei diritti umani. La firma di un contratto è di solito volontaria, ma nel caso dei più poveri è spesso un vero e proprio atto di pressione. I contadini non conoscono i loro diritti e sono facilmente attratti da una prospettiva di stipendio".
Secondo il ricercatore, concorre anche la condizione di "ignoranza" delle famiglie. Il figlio di un benestante russo che muore in guerra suscita domande. I genitori del militare in questione potrebbero appellarsi ad avvocati o organizzazioni per i diritti umani per capire cosa sia successo. Le madri di chi viene da un contesto di povertà estrema e muore in battaglia, invece, piangeranno nel segreto delle loro case, convinte di non poter opporre alcuna resistenza. Il fenomeno, insomma, passa inosservato facendo così il gioco della Federazione Russa. Per questo l'esercito di Mosca si è trasformato nell'esercito delle minoranze. Prima si trattava di gente di campagna di etnia russa che però ora tende a popolare maggiormente le grandi città. I villaggi sono ora popolati quasi esclusivamente dai contadini delle etnie minoritarie del territorio.
L'esercito russo è composto principalmente da persone che nulla hanno a che vedere con le vedute imperialiste del Cremlino, arrivate in Ucraina in modo quasi del tutto fortuito.