Putin silura parlamentare simbolo della sua propaganda: troppe critiche a invasione Ucraina
Nel 2014 aveva tradito il suo popolo appoggiando l'invasione russa della Crimea e diventando una politica e influencer star in Russia. Ora però è stata la stessa Natalia Poklonskaja a subire una sorta di tradimento da parte dello stesso leader che l'ha rimossa dal suo incarico. 41 anni, giurista, ex deputata del partito di governo al Parlamento della Russia, ha criticato l’operazione militare voluta dal capo del Cremlino definendola pubblicamente una “catastrofe”. E Vladimir Putin, come scrive Il Corriere della Sera, le ha dato il benservito.
Chi è Natalia Poklonskaja
All'epoca dell' invasione della Crimea nel 2014 Poklonskaja era un sostituto procuratore al servizio dello Stato ucraino. Sin dall'inizio si schierò con i russi e il suo tradimento fu ricompensato rendendola Procuratrice generale del governo provvisorio della penisola. Diventata popolarissima anche sui social network, due anni dopo è stata eletta alla Duma nelle liste di Russia Unita, il partito del leader del Cremlino. Quindi ha avuto una brillante carriera diplomatica come Ambasciatrice Russa a Capo Verde e poi vicepresidente di Rossotrudnichestvo, l’Autorità statale che rappresenta gli interessi della Russia nelle ex Repubbliche Sovietiche.
Licenziata da Putin
Ma un'intervista rilasciata a febbraio, dopo l'inizio della guerra in cui si scagliava contro l'invasione e criticava il simbolo "Z" le fatto perdere i favori di Putin: "Le persone muoiono, case e intere città vengono distrutte costringendo milioni di persone a fuggire. I corpi e le anime sono mutilati. Il mio cuore scoppia di dolore. I miei due Paesi si stanno uccidendo, non è questo che volevo e che voglia" aveva affermato nell'intervista rilanciata da un canale Youtube. Quindi aveva lanciato diversi appelli contro la guerra: "Vi prego, smettetela di combattere. Siamo andati troppo lontano ed è tempo di farci coraggio da soli per il futuro, invece di lasciarlo nelle mani di chi è armato". Parole che evidentemente non sono state gradite dallo Zar.