Putin si scaglia contro l’Occidente: “Fa un gioco sporco, vogliono sterminarci come i nazisti”
"Il cosiddetto Occidente ha fatto un gioco sporco, un gioco sanguinoso, senza considerare gli interessi degli altri Paesi". Il presidente russo Vladimir Putin torna a scagliarsi contro il mondo occidentale nel suo ultimo discorso pubblico tenuto nel corso della sessione plenaria del Forum Valdai.
I passaggi sull'Ucraina del discorso di Putin
Ha usato parole dure il leader del Cremlino, che tuttavia nel suo intervento non ha nominato pochissimo l'Ucraina. Tra i passaggi più significativi, quello riguardante il Donbass, che "non sarebbe sopravvissuto" da sola se la Russia non fosse intervenuta militarmente in Ucraina, e quello riguardante l'arma nucleare: "Usarlo contro Kiev non avrebbe senso, né politicamente né militarmente".
Poi è tornato a parlare della bomba sporca che sarebbe nelle mani di Kiev. "Non possiamo chiudere gli occhi. Dicono che l'AIEA voglia ispezionare i siti nucleari ucraini. Siamo tutti favorevoli. Dovrebbero farlo il prima possibile e in più posti possibile, perché sappiamo che il governo di Kiev sta facendo del suo meglio per nascondere le tracce", ha detto Putin.
Cosa ha detto sull'Occidente
L'Occidente, ha continuato, è "ad un passo dallo sterminio di chi non piace. Anche nella Guerra fredda, quando i due sistemi erano contrapposti, a nessuno delle due parti veniva in mente di cancellare la cultura, l'arte dell'avversario, la sfera umanitaria andava trattata con rispetto per conservare per il futuro la base dei rapporti sani".
Poi, ancora, riferendosi alle misure contro la cultura russa prese in alcuni Paesi dopo l'invasione dell'Ucraina, ha detto che "i nazisti hanno bruciato i libri e in Occidente ora hanno sono arrivati a vietare Tchaikovsky e Dostoevsky".
Sempre per quanto riguarda le sanzioni, Putin ha affermato che l'Occidente "ricorre rivoluzioni colorate, colpi di Stato" e azioni illegali per ostacolare l'aspirazione alla democrazia di "miliardi di persone" al mondo che cercano di rendersi indipendenti, ricordando tra l'altro l'uccisione a Baghdad nel gennaio 2020 di Qassem Soleimani, capo della Forza Qods dei Pasdaran iraniani. "Si può pensare qualsiasi cosa di lui, ma è stato ucciso in un Paese terzo", ha sottolineato.
Insomma, "l'Occidente collettivo alimenta la guerra in Ucraina, destabilizza i mercati alimentari ed energetici globali e organizza provocazioni su Taiwan", e "le proposte della Russia per costruire la sicurezza collettiva sono state negate, buttate via. Non possiamo fare finta di niente, chi semina vento raccoglie tempesta", ha aggiunto, precisando che è stato "l'Occidente a respingere i tentativi della Russia di costruire buone relazioni perché era deciso a rendere Mosca vulnerabile", ha concluso.