Putin schiera missili al confine con l’Europa
Secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano tedesco Bild, la Russia avrebbero schierato al confine polacco missili mobili SS-26 Stone – in codice Nato -. Si tratta di armi offensive capaci di trasportare una testata nucleare con un raggio di 500 km capaci, quindi, di colpire finanche la capitale tedesca. In molti si ancorano dietro la non attendibilità della fonte – Bild è pur sempre un tabloid – ma i servizi di sicurezza della Germania stanno verificando quanto ci sia di vero nella notizia.
La paura è legata, sopratutto, ai recenti moti in Ucraina e alla posizione strategica di quest'ultima rispetto ai gasdotti che collegano la Russia all'Europa. Un governo non gradito a Mosca potrebbe far ripiombare l'Europa nella morsa del freddo – così come minacciato nel 2009 – chiudendo i gasdotti verso l'Ucraina e di conseguenza l'Europa. Non solo sembra che lo schieramento degli SS-26 sia la reazione di Putin al piano Nato alla costruzione di uno scudo missilistico in Polonia, Repubblica Ceca e Romania capace di difendere i paesi dell'Alleanza da missili iraniani o nord-coreani. Tale progetto – ancora in fase embrionale dati i recenti accordi con l'Iran e l'evidente incapacità bellica del regime di Pyongyang –
Se la notizia fosse confermata, segnerebbe un nuovo balzo in avanti dell'escalation del confronto tra un Occidente deciso a difendere i diritti umani in Ucraina come nella Federazione russa o altrove, e un Cremlino il cui uomo forte appare deciso a ricostruire nella massima misura possibile l'Impero che la Russia ebbe prima sotto gli zar, poi con la dittatura totalitaria sovietica. Secondo la Bild sarebbero più di dieci gli SS-26 insallati a Kaliningrad sede dei comandi della Vmf (la marina da guerra russa) e della Rvsn (la forza missilistica del Cremlino).
