Putin: “Aiutiamo Assad in Siria”. Obama: “È un tiranno che ha ucciso donne e bambini”
"Più di 2mila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche sono in Siria con il pericolo che possano tornare in patria", per questo "invece di aspettare che lo facciano, aiutiamo Assad a combatterli in territorio siriano". Così il presidente russo, Vladimir Putin, ha giustificato il crescente intervento militare di Mosca in Siria al fianco del regime di Bashar al Assad. Intervistato alla trasmissione 60 Minutes della Cbs, il leader del Cremlino ha smentito l'intervento diretto in operazioni militari via terra da parte delle truppe russe ribadendo che Mosca si limita a fornire armi, mezzi e munizioni all'esercito siriano e che gli uomini sul campo sono solo addestratori. "La Russia non parteciperà a eventuali operazioni di truppe in Siria o almeno non ne abbiamo intenzione in questo momento" ha sottolineato infatti Putin, aggiungendo però che Mosca "sta considerando di intensificare il dialogo sia con Assad che con i nostri partner negli altri Paesi".
"Il motivo principale che incoraggia e ci spinge a dare assistenza ad Assad è bloccare gli estremisti islamici" ha sottolineato ancora Putin, aggiungendo che l'altro obiettivo è "stabilizzare la situazione nella regione". Proprio per parlare di Siria e azioni anti Isis Putin vedrà oggi il Presidente Usa Barack Obama a margine dell"assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Sul tavolo della discussione l'intervento militare russo e un eventuale coordinamento delle azioni anti Isis. Si preannuncia un colloquio molto teso dopo la crisi tra i due Paesi a seguito della situazione in Ucraina. Proprio alla vigilia dell'incontro Putin infatti ha ribadito che gli Usa hanno avuto un ruolo nell'estromissione del presidente ucraino Viktor Yanukovich. "Rispetto la sovranità dell'Ucraina ma vogliamo che la rispettino anche le altre nazioni. Il rispetto della sovranità significa non permettere azioni incostituzionali e colpi di Stato, la rimozione del potere legittimo" ha attaccato Putin, concludendo: "Sono certo che gli Usa hanno avuto un ruolo, conosciamo le persone che vivono in Ucraina, sappiamo chi esattamente ha incontrato chi e ha lavorato con coloro che hanno spodestato Yanukovich, come sono stati sostenuti, quanto sono stati pagati, come sono stati addestrati. Noi sappiamo tutto".
Pronta l'immediata replica del Presidente Usa Barack Obama nel suo discorso alla 70esima Assemblea generale delle Nazioni unite. "Ci sono delle potenze internazionali che agiscono in contraddizione con il diritto internazionale. C'è qualcuno che ci dice che dovremmo sostenere dei tiranni come Assad, perché l'alternativa è molto peggio" ha dichiarato infatti il Presidente Usa con chiaro riferimento alla Russia, aggiungendo: "Bashar Al Assad ha brutalizzato il suo popolo, la soluzione in Siria deve essere la transizione da Assad a un nuovo leader". "Sono alla guida delle maggiori forze armate al mondo e non esiterò mai a proteggere il mio paese e i nostri alleati" ha proseguito poi Obama, assicurando: "Gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con qualunque nazione, comprese Iran e Russia, per risolvere la crisi siriana". Per quanto riguarda la crisi ucraina invece Obama ha spiegato che gli Usa "Non possono stare ad osservare quando la sovranità dell'Ucraina è violata. Questo è alla base delle sanzioni Usa imposte alla Russia. Ma non vogliamo ritornare alla guerra fredda. Non vogliamo isolare la Russia, vogliamo una Russia forte che collabori con noi per rafforzare il sistema internazionale".